
Lo ha detto ai cronisti davanti alle telecamere prima di entrare in Cassazione, per l'udienza che è stata appena aggiornata al 7 ottobre, Franca Murialdo, la mamma di Martina Rossi, la studentessa genovese morta dieci anni fa in Spagna cadendo dal balcone di un hotel. Secondo l'accusa è precipitata per sfuggire all'aggressione di due ragazzi toscani - Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, condannati per omicidio colposo a tre anni - per i quali oggi la Cassazione ha deciso il rinvio dell'udienza accogliendo la richiesta della difesa e accertando che la prescrizione non è decorsa.
"Di tutto quello che è successo dopo dieci anni, sono rimasti questi tre anni. Io credo che la colpa non è quella, ma almeno abbiano da trasportare la responsabilità di quello che hanno fatto. Se avranno dei figli, se avranno delle mogli, devono capire che cosa significa per un papà e una mamma stare 10 anni a tribolare. E' una vita - ha detto Bruno Rossi, il padre di Martina entrando in Cassazione - e poi non solo solo 10 anni. Di fronte alla morte e all'omicidio non c'è prescrizione, nè tecnicismi. Non sono partite di pallone questi processi, bisogna arrivare a capire di più e alla mamma e al papà occorre dire che cosa è successo, perchè Martina non c'è più, e loro ci sono e trionfano, trionfano".
IL COMMENTO
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza
Salis, quanto conta la bellezza in politica?