A conti fatti ne sono stati incassati soltanto sei dalla cessione di Jankto al Getafe più altri spiccioli, si fa per dire, dal risparmio sugli ingaggi di Caprari, Bonazzoli, La Gumina, Tonelli, Leris, Letica, Regini e Rocha. In meno ci sono anche Keita (fine prestito) e Ramirez (fine contratto).
Considerando che al termine dello scorso campionato erano scattati anche i riscatti obbligatori di Candreva, Torregrossa, Lagumina e Murillo per i quali la Samp aveva sborsato 14 milioni, a cui si aggiungono gli attuali 500 mila euro per il prestito oneroso dal Sassuolo dell’usato sicuro Ciccio Caputo, unico nuovo acquisto, per il quale scatterà l’obbligatorietà del riscatto il prossimo anno per 3,5 milioni, il saldo del mercato, dunque, è notevolmente negativo.
Quanto questo possa incidere sui conti futuri della società, lo sanno soltanto i dirigenti di Corte Lambruschini, anche se Ferrero ha già manifestato la massima tranquillità e ha anzi sottolineato come nessun calciatore del “vecchio” organico, a parte Jankto, sia stato venduto o, peggio, svenduto.
E questo, che sia interamente voluto o meno, è oggettivamente vero, tant’è che la squadra esce, sul piano strettamente tecnico, sostanzialmente rafforzata o quantomeno stabile.
I 52 punti e più ventilati da D’Aversa nel giorno della sua presentazione potrebbero dunque risultare alla portata, specie se il giovane Mohamed Ihattaren (nella foto), in prestito dalla Juventus al pari del difensore rumeno Dragusin, si rivelerà forte quanto si dice. Lui e il confermato Damsgaard, insieme all’esperienza rappresentata dallo zoccolo duro della Sampdoria con i vari Yoshida, Ekdal, Candreva, Quagliarella e lo stesso Caputo, potrebbero fare la differenza.
Voto finale (in rapporto agli obiettivi): 7.
IL COMMENTO
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