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L'attività persecutoria, secondo i primi accertamenti, sarebbe dovuta a un presunto debito mai saldato e all'accusa al macellaio di essere un confidente delle forze dell'ordine. Il commerciante è così precipitato in uno stato di apprensione, al pari dei residenti dello stabile che si sono dovuti misurare più volte con le fiamme, nel timore che esse si estendessero alle loro abitazioni.
L'ordine di custodia cautelare dell'autorità giudiziaria è stato reso possibile dalle testimonianze raccolte dai militari e dalle immagini delle telecamere cittadine di sorveglianza.
IL COMMENTO
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