Sale gradualmente anche a Genova la raccolta differenziata dei rifiuti: oggi la percentuale di spazzatura selezionata dai cittadini è al 38% anche se il grande obiettivo è arrivare al 65% entro il 2025.
Molto meglio va negli altri 32 comuni della provincia di Genova dove opera l'Azienda di Igiene Urbana di multiservizi e che pulisce ogni giorno mille km di strade solo nel comune di Genova e dove la media è del 65% di raccolta differenziata. Brillano fra gli altri Cogoleto, 73%, e Busalla con il 74% di spazzatura selezionata dai cittadini.
Solo a Genova ci sono duemila cestini per la rumenta e ben 1300 sono i mezzi che circolano in città per la raccolta della rumenta.
Questi e tanti altri numeri sono compresi nel Bilancio di Sostenibilità 2020 del Gruppo Amiu presentato oggi con il dossier "Chiudiamo il cerchio" nella sala del consiglio metropolitano di Palazzo Doria Spinola della prefettura
A svelare il lavoro dei 1707 dipendenti dell'Azienda di Igiene Urbana è stato il presidente Pietro Pongiglione alla presenza del consigliere delegato alle partecipate della Città Metropolitana di Genova, Stefano Anzalone, e dell'assessore all'Ambiente e alla Transizione ecologica del Comune di Genova, Matteo Campora.
Il documento - scaricabile dal sito di AMIU all'indirizzo https://www.amiu.genova.it/azienda - racconta i temi economici, ambientali e sociali di maggiore rilevanza per l'azienda, il suo Gruppo e i portatori di interesse coinvolti attraverso dieci temi materiali come: imparare la differenziata, impianti sicuri e sostenibilità, capacità di innovare, insieme per delle città più belle e pulite, dove vanno a finire i rifiuti, lotta allo spreco e prevenzione del rifiuto, il valore delle isole ecologiche, la tariffa rifiuti, il presidio del territorio e il valore delle proprie persone.
Pongiglione ha dichiarato: «La scelta del titolo "Chiudiamo il cerchio” che fa riferimento al nostro piano industriale in sviluppo nei prossimi 15 anni, è un chiaro messaggio di fiducia, speranza e impegno di ogni uomo e donna di Amiu sia nell'anno passato, sia per gli anni a venire. La strada da percorrere è tracciata e sicuramente a tutti i livelli dobbiamo lavorare ancora molto ma i nostri specifici impegni ci vedono sempre attenti per quanto riguarda ambiente, innovazione, socialità e legalità».
Il documento è stato redatto in accordo ai più diffusi standard internazionali di rendicontazione non finanziaria e su base volontaria con l'obiettivo di promuovere la trasparenza e la consapevolezza di tutti i portatori di interesse sulla complessità delle sfide che AMIU dovrà affrontare e su come l'azienda si sta attrezzando per portarle a compimento.
Per questo motivo sono state messe in evidenza alcune specifiche domande che vengono fatte dagli utenti cittadini come: "Perché devo pagare la Tari? Cosa fate per prevenire la produzione dei rifiuti? Perché non posso lasciare un ingombrante di fianco al cassonetto?".
Queste sono solo alcune delle domande a cui il documento ha provato a rispondere, cercando di rendere visibili quei servizi essenziali spesso dati per scontati.
L'assessore all'Ambiente del Comune di Genova Matteo Campora ha detto: «Il 2020 è stato certamente un anno impegnativo che tutta Amiu, e non solo, ha affrontato con grande impegno: la pandemia mondiale continua ad essere presente e questa ci pone comunque davanti a nuove sfide. Il nuovo contratto di servizio, che è iniziato proprio nel 2021, darà le basi utili e durature per una ripresa anche del territorio. Territorio e cittadini che devono essere coinvolti in prima persona, perché solo con la partecipazione si può arrivare a risultati concreti nel campo ambientale. L'emergenza sanitaria ci ha insegnato che i risultati si ottengono solo con la collaborazione di tutti. Amiu e il Comune sicuramente devono fare la propria parte, garantendo un servizio puntuale e di qualità, ma tutti devono essere parte attiva in questi processi».
Simone Ferrero, consigliere delegato all'ambiente della Città Metropolitana, ha riferito: «Abbiamo capito da tempo che un sistema di economia lineare del “prendi, usa, butta" non è più sostenibile. Dobbiamo fare il possibile per chiudere questo cerchio, riducendo a monte il consumo di risorse e a valle la produzione di rifiuti in un’ottica di vera economia circolare. Il percorso è ancora molto lungo, anche perché scontiamo una criticità strutturale nella nostra Regione dovuta principalmente alla mancanza di impianti. Ma abbiamo obiettivi ambiziosi e il Bilancio di Sostenibilità prova a dare qualche esempio concreto dell’impegno che viene utilizzato tutti i giorni di attività dal Gruppo Amiu».
cronaca
Genova, raccolta differenziata al 38%: l'obiettivo è arrivare al 65% entro il 2025
Presentato il Bilancio di sostenibilità di Amiu: più virtuosi Busalla e Cogoleto con 74% e 73% di rifiuti differenziati
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