La prima vieta, dalle ore 22 alle ore 8, la vendita, da asporto di bevande alcoliche anche da distributori automatici; i gestori, in questo arco di tempo, dovranno anche rendere non accessibili le bevande su scaffali o vetrine. La seconda limita l'uso della musica ad alto volume. Tutti i locali di somministrazione di alimenti e bevande dovranno chiudere dal lunedì al giovedì alle ore 24 mentre il venerdì, il sabato e la domenica all'una di notte. In tutti i casi la musica dovrà essere spenta un'ora prima della chiusura.
Infine, la terza ordinanza vieta il consumo di alcool all'aperto ( eccetto all'intero di aree di somministrazione autorizzate), il bivacco in tutte le sue forme ( dall'occupazione impropria delle panchine all'accatastamento di zaini e borse) e in tutte le aree cittadine e site all'interno dell'alveo del fiume Roya e zone limitrofe vedi, ad esempio, svincolo autostradale. Insomma una linea dura senza ripensamenti. "Abbiamo lavorato tutti insieme" - spiega Dario Trucchi, presidente di Confcommercio - "per cercare di dare un segnale forte e inequivocabile. È impossibile andare avanti in questo clima di caos, degrado, risse e atti vandalici".
Decisamente meno 'speranzosi' i toni di Maiolino, storico ristoratore nei pressi della stazione. "È una vergogna. Questa situazione fa schifo. Sono costretto a chiudere alle 16 del pomeriggio perché con l'imbrunire qui diventa terra di nessuno. Spero che con queste ordinanze qualcosa cambi ma...ho i miei dubbi".
Decisamente meno 'speranzosi' i toni di Maiolino, storico ristoratore nei pressi della stazione. "È una vergogna. Questa situazione fa schifo. Sono costretto a chiudere alle 16 del pomeriggio perché con l'imbrunire qui diventa terra di nessuno. Spero che con queste ordinanze qualcosa cambi ma...ho i miei dubbi".
IL COMMENTO
Blazquez, basta mezze parole: è il momento di dire tutta la verità
Ddl vittime incuria, speriamo la norma non venga usata mai più