Contro il suo passato per cercare di rilanciare la Fiorentina dopo la sconfitta di mercoledì con la Lazio, la quinta in 10 gare. Vincenzo Italiano si appresta a vivere una domenica particolare, domani al Franchi affronterà per la prima volta da ex la squadra con la quale ha conquistato in due anni la promozione in Serie A e ottenuto una storica salvezza.
'Normale che per me giocare contro lo Spezia non sarà mai una partita come le altre, non sarà bella dal punto di vista emotivo, lì ho vissuto due anni fantastici, irripetibili, che mi porterò sempre dentro, durante i quali ho avuto modo di conoscere un ambiente straordinario e persone stupende. Ma poi - ha aggiunto il tecnico viola - si scende in campo sempre per vincere ed è quanto cercherò di fare domani. Tuttavia pensare di essere un nemico di quella gente non mi passa neanche per l'anticamera del cervello''.
Lo strappo in estate, avvenuto a pochi giorni dal rinnovo con il club ligure, provocò critiche e malcontento fra la tifoseria locale e neppure la società la prese bene ma non è solo per questo che l'impegno previsto si annuncia ostico: ''Lo Spezia gioca ordinato, compatto, dovremo stare attenti e attaccare come abbiamo fatto con il Cagliari - la raccomandazione dell'allenatore ancora furioso per il ko di mercoledì - Se vogliamo competere con le otto squadre che ci precedono in classifica dobbiamo andare sempre a 1000 all'ora. Inizio a non accettare più certe sconfitte, specie quando le ritengo immeritate come l'ultima. Ho il fuoco, è qualcosa che mi manda in bestia. In questo la Fiorentina deve assolutamente crescere''. Lo stesso vale per quanto riguarda la sterilità offensiva: ''Siamo la seconda squadra in Italia per possesso palla ma dobbiamo essere in avanti più concreti e intraprendenti e avere più furore. Tutti devono dare una mano per far gol, la responsabilità non deve ricadere solo su Vlahovic, abbiamo in rosa altri tre attaccanti''. Nico Gonzalez però è ancora positivo al Covid, Saponara non è al massimo per un fastidio al ginocchio e Kokorin per vari motivi finora ha giocato pochissimo senza convincere. Chiusura sul rapporto teso fra allenatori e arbitri: ''In 4 anni da tecnico professionista non sono mai stato espulso, non posso pensare inoltre di abbandonare la mia squadra''.
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Italiano, odiamato ex: "Spezia nel cuore, ma la Fiorentina deve vincere"
Lo strappo in estate ha provocato il rancore della tifoseria bianca
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