“Perché l’ho fatto? Mi vergognavo della decisione presa dal titolare dell’inchiesta”. Questa la risposta del procuratore capo della Repubblica, Francesco Lalla al giornalista che gli chiedeva come mai, con un’iniziativa giudicata da molti “irrituale”, si è presentato personalmente all’udienza preliminare per chiedere il proscioglimento con formula piena del professor Franco Henriquet, l’”angelo” della Gigi Ghirotti, l’associazione che segue i malati terminali di cancro, accusato di detenzione illecita di stupefacenti. Lalla ha agito scavalcando il titolare dell’inchiesta.
Non voglio entrare nel merito della questione giuridica: c’è un esposto al Consiglio superiore della magistratura, c’è una lettera di protesta di numerosi magistrati, ci sono altri, invece, che stanno dalla parte di Lalla.
Come si dice, la questione farà il suo corso e vedremo come andrà a finire.
Ma questo guizzo del procuratore, pieno di umanità e soprattutto di buon senso, ha confermato la mia valutazione sulla magistratura. Valutazione positiva in mezzo a polemiche che , spesso, tendono a screditarla. Era quello che insegnavano i miei vecchi professori di Legge, Giovanni Tarello, Stefano Rodotà e Roberto Lucifredi.
Nella vicenda di Henriquet che, con i suoi volontari cerca di alleviare i dolori spesso insopportabili di uomini e donne afflitti dal cancro, che per la sua opera deve usare stupefacenti, che ha dato vita a un’associazione alla quale centinaia di famiglie si rivolgono disperate, l’atteggiamento di un grande magistrato come Francesco Lalla è un segnale straordinario. In tutte le cose della vita ci sono valutazioni reali, basate sulle regole e i codici, e valutazioni umane e morali. Il procuratore ha dato una valutazione morale sulla vicenda, l’ ha basata sul buon senso, sulle testimonianze che migliaia di persone offrono del comportamento del professor Henriquet. Ripeto, al di là del comportamento giuridico e delle osservazioni (e delle critiche) che hanno fatto i colleghi del magistrato genovese. La sua non è stata un’irruzione per motivi politici.
Quindi, da genovese dico: onore al procuratore Lalla. E chiudo queste righe con il miglior commento scritto sulla vicenda: quello in sei righe e una vignetta di Rolli. Un simpatico giudice con toga commenta: “Ma scherziamo? Se incominciamo a prosciogliere le brave persone dove andremo a finire?”
IL COMMENTO
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