E' morta ieri sera, nella casa di cura Montallegro in cui era ricoverata dalla scorsa settimana, Nucci Ceppellini, moglie dell'ex presidente dell'Autorità portuale di Genova, Giovanni Novi. Nucci Ceppellini aveva 67 anni. Appassionata velista, sport che aveva praticato a buoni livelli agonistici, era vice presidente della Federazione mondiale della Vela. Era stata assessore della Regione Liguria nella giunta di centrodestra della passata legislatura. Era ammalata di cancro da oltre 5 anni. Al suo capezzale erano il marito Giovanni Novi, titolare di uno dei più stimati studi di broker marittimo di Genova ed ex presidente dello Yacht Club italiano, ed i 4 figli. Per assistere la moglie, Novi aveva ottenuto uno speciale permesso dai giudici durante i suoi arresti domiciliari, dal 4 febbraio scorso ad ieri, giorno in cui è stato rimesso in libertà. Nella polemica dichiarazione diffusa ieri pomeriggio, i 4 figli avevano sottolineato che la madre si era aggravata subito dopo l'arresto del marito.
LA LETTERA DEI FIGLI DI GIOVANNI NOVI
"Siamo stati in silenzio per undici giorni, ma ora che nostra madre sta morendo vorremmo chiarire quanto segue: nostro padre per tutta la sua vita è stata persona capace, onesta e corretta e saprà difendersi dalle accuse vili e false sottoposte al Pubblico Ministero da individui senza scrupoli. In questo lo aiuteremo con tutte le nostre forze anche se il danno alla sua immagine rimarrà irreparabile. Nostra madre, se pur malata da sei anni, era attiva. Il giorno dell'arresto di papà era a casa a pranzo con lui e con amici di passaggio a Genova. Alla sera ha pianto per nostro padre, alla mattina è svenuta, al pomeriggio è stata colta da febbre altissima e siamo stati costretti, su suggerimento dei medici, a ricoverarla in clinica. Non si è più ripresa ed ora è incosciente e in fin di vita. A nostro padre, ben sapendo le condizioni di nostra madre, sono stati estesi gli arresti domiciliari di una settimana come se si trattasse di un criminale. L'unico gesto di umanità è stato quello di permettergli di visitarla in ospedale. Tutti i giorni, se non bastasse quanto accaduto, vengono fatti filtrare ai giornali spezzoni di registrazioni telefoniche incomplete e quindi fuorvianti, così da ricoprire di fango ulteriormente l'immagine di nostro padre. Nulla si è saputo invece delle accuse che lui aveva rivolto all'Autorità giudiziaria di gravi illeciti commessi da altri. Si è preferito colpire chi ha scoperto le tante e gravi magagne, anziché toccare i veri approfittatori. Ci chiediamo: che giustizia è mai questa?".
IL COMMENTO
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