"Mi aveva promesso un alloggio e un lavoro". Lucian Tarara, 30 anni, romeno da pochi mesi in Italia, presunto esecutore dell'omicidio di Luigi Damonte, con queste parole accusa Francesco Titta, muratore di origini calabresi di 67 anni, il presunto mandante del delitto messo in atto a colpi di bastone alle 5,30 della mattina di mercoledì in via Terrarossa, ad Arenzano. Il romeno avrebbe ucciso per "lavoro e soldi", qualche centinaio di euro. L'indiscrezione trapela dagli interrogatori del romeno svolti ieri a Forte San Giuliano, sede del comando provinciale dei carabinieri che in un'indagine lampo hanno dato un nome ed un volto ai presunti colpevoli dell'omicidio a bastonate in cui è stato trucidato il magazziniere 46enne genovese Damonte. Nell'indagine coordinata dal pm genovese Pier Carlo Di Gennaro sarebbe coinvolta anche una terza persona, un altro romeno, sui quali per ora non sono stati forniti dettagli ne' a riguardo del grado di coinvolgimento ne' del ruolo svolto nell'aggressione. Il movente passionale e' stato confermato. Titta, marito di Giuseppina Zeffi, 46 anni, albanese, da cui ha avuto due figli, sapeva che la moglie aveva una relazione con Damonte, a sua volta sposato e padre di un ragazzo di 22 anni. In varie occasioni lo aveva 'avvertito' di interrompere la relazione. Titta avrebbe assoldato Tarara (e forse la terza persona) per "dare una lezione" a Damonte. Quindi sarebbe stato organizzato l'agguato in via Terrarossa, dove la vittima abitava con la famiglia e da cui ogni mattina prima dell'alba partiva per raggiungere il posto di lavoro. Ma il pestaggio è finito in tragedia. Sempre secondo indiscrezioni, proprio Titta si sarebbe difeso dicendo: "Non volevo ucciderlo, ma dargli una lezione. Volevo che lasciasse perdere mia moglie". Da ieri sera Titta e Tarara sono in carcere. E' stata proprio Giuseppina Zeffi, insieme ad un collega ed amico di Damonte, a dare impulso all'indagine instradando i carabinieri sulla strada dell'omicidio passionale. La donna mercoledì, dopo avere saputo del delitto, si è messa disposizione dei militari aiutandoli a catturare il marito.
Cronaca
Delitto Arenzano, parla il rumeno: "Mi hanno promesso lavoro e soldi"
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