Cronaca

50 secondi di lettura
Aveva acquistato un immobile in una zona residenziale di Genova e nell'atto notarile aveva riportato una cifra notevolmente più bassa. Poi ha rivenduto lo stesso immobile mantenendo la stessa cifra dell'acquisto realizzando così una plusvalenza di oltre 190 mila euro: per questo un genovese è stato segnalato all'agenzia delle entrate che andrà a recuperare le somme evase applicando un'aliquota di imposta ordinaria, del 43%, più elevata rispetto a quella che avrebbe dovuto pagare il venditore. A partire dal 2006, infatti, qualsiasi venditore che realizza una plusvalenza nella vendita di immobili nell'arco di cinque anni dall'acquisto può beneficiare di una agevolazione fiscale con un'imposta sostitutiva del 12,5%, anzinchè, appunto del 43%. A scoprire la frode fiscale è stata la Guardia di Finanza di Chiavari; il genovese nel 2005 aveva acquistato una casa in via Nizza, per 220 mila euro mentre sull'atto notarile aveva riportato 'solo' 164 mila euro e nel 2006 aveva venduto lo stesso immobile ad un prezzo di 356 mila euro dichiarando, però, sul rogito sempre l'importo di 164 mila euro