Cronaca

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“Non c’è ancora alcun atto di richiesta di sequestro del multipurpose di Genova sulla scrivania del gip Franca Borzone”. La conferma arriva da palazzo di Giustizia di Genova dove sembrava, e probabilmente è imminente, un atto che potrebbe paralizzare il porto di Genova. Ma al momento non c’è ancora nulla di concreto, forse ancora qualche giorno di calma. I terminalisti che hanno ricevuto le fettine dei 240mila metri quadrati, Messina, Spinelli, Scerni-Gavio e Clerici, temono ora dopo ora l’arrivo del provvedimento che potrebbe imporre lo sgombero di tutto ciò che vi si trova. Uno dei sostituti procuratori che si occupa del caso afferma “da quello che si legge sui giornali siamo già nel futuro. Limitatevi a quella che è la realtà oggi: c’è un’indagine che ha riscontrato una situazione di illegalità che necessita evidentemente di atti che vi pongano fine, sia con misure cautelari che con altro. Le prossime mosse si possono solo immaginare, per ora nulla più” chiude il pm. Modi e tempi del sequestro delle aree sono ancora da stabilire dunque. E intanto le voci si inseguono, anche nei terminal interessati: c’è chi dice che per una settimana almeno non succederà nulla. La vicenda, ricorderete, era partita dall’assegnazione delle aree, lasciate libere alla Culmv, ad alcuni terminalisti al di fuori di una gara. Intanto il presidente del porto Merlo continua i suoi contatti con Roma per chiedere man forte al ministro Matteoli vista l’urgenza e la straordinarietà della situazione: gli si chiede un supporto di assistenza. (Elisabetta Biancalani)