Cronaca
Finanza scopre false fideiussioni: in quattro finiscono in manette
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Quattro ordinanze di misure cautelari eseguite, nove soggetti denunciati per associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, al falso, alla truffa, alla bancarotta fraudolenta ed all’ostacolo all’esercizio delle funzioni da parte della Banca d’Italia. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Genova, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno portato a termine una complessa indagine nel settore delle fideiussioni emesse da società finanziarie senza il possesso dei requisiti di solidità patrimoniale e finanziaria previsti dal Testo Unico delle leggi bancarie, nei confronti di soggetti emersi anche nel corso di indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria per fatti analoghi. Gli accertamenti svolti, grazie anche all’esito delle numerose perquisizioni eseguite con il sequestro di numerosa documentazione, supporti magnetici e personal computer, hanno consentito di quantificare in più di un miliardo di euro, in soli quattro anni di attività, il valore delle garanzie emesse da parte di una di queste società finanziarie, la San Remo SpA. Tali fideiussioni, utilizzate indebitamente anche in gare di appalto pubbliche, presentate all’Agenzia delle Entrate per l’ottenimento di dilazioni di pagamenti di imposte e tasse, non venivano mai escusse perché la società emittente, nel momento in cui venivano presentate per l’incasso, sistematicamente disconosceva il documento denunciandone la falsità all’A.G. Il meccanismo era molto semplice: società apparentemente sane ma di fatto senza patrimonio, venivano costituite appositamente per concedere fideiussioni, operavano per un breve periodo di tempo per poi cambiare denominazione, sede ed amministratori ed essere destinate al fallimento. Le somme incassate, tramite complesse operazioni bancarie, venivano trasferite su conti esteri oppure utilizzate per costituire altre società finanziarie pronte a svolgere le medesime attività. Nel caso in esame, infatti, la San Remo SpA, costituita a Roma con uffici commerciali a Firenze, ha spostato la sede prima a Genova e poi a Reggio Calabria, si è trasformata in Srl ed è stata dichiarata fallita dal Tribunale di Genova nel giugno 2007. Approfondite indagini hanno evidenziato distrazioni di diversi milioni di euro che affluivano su conti esteri, prevalentemente in Svizzera.
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