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Non si placano le polemiche sulla circoncisione rituale, quella cioè effettuata per motivi religiosi e non medici. La regione Liguria aveva stanziato 90 mila euro per permettere alle famiglie dei bambini di effettuare tale intervento nelle strutture sanitarie pubbliche. Ieri gli uffici tecnici del ministero della Salute hanno di fatto bocciato tale provvedimento definendolo non applicabile utilizzando fondi destinati alla sanità per una regione i cui conti sono ancora sotto stretta sservazione. La regione però va avanti e, anche alla luce della tragedia di Bari, dove un bimbo di 2 mesi è morto dissanguato a causa di intervento di circoncisione effettuato in casa, pensa di aggirare il divieto stanziando fondi regionali. "Andiamo avanti nel rispetto della vita, dei bambini e della tolleranza religiosa - ha detto in consiglio regionale l'assessore alla Salute Claudio Montaldo -. Credo sia un provvedimento utile e necessario per garantire la salute di bambini le cui famiglie decidono praticare tale intervento". Il capogruppo di An Gianni Plinio è fortemente critico. "Non è accettabile che si effettuino tali interventi nelle strutture sanitarie pubbliche".