Cronaca
G8, il pm chiede 2 anni e 3 mesi per Perugini che picchiò un ragazzo
1 minuto e 17 secondi di lettura
Marco aveva quindici anni nel 2001. Il suo pestaggio, violentissimo, venne immortalato dalle telecamere e trasmesso da mezzo mondo. Era il luglio del G8. La vicenda è diventata uno dei simboli negativi di quei giorni difficili. Marco Mattana,studente di Ostia, era venuto a Genova per manifestare contro la globalizzazione. In via Barabino davanti alla questura il corteo di cui faceva parte fronteggiò il cordone delle forze dell’ordine. Partì un lancio di sassi a cui fece seguito una carica della polizia. Alcuni agenti riuscirono a fermare un paio di manifestanti. Tra cui Marco, che venne colpito con caschi e manganelli, fino a quel calcio sferrato in pieno viso. Il suo volto, tumefatto e con un occhio sanguinante e trasformato in un pallone da un enorme ematoma, fece il giro del mondo. A copirlo fu Alessandro Perugini, all’epoca dei fatti vice capo della Digos di Genova. In questi 7 anni la vicenda è stata ricostruita più volte in tribunale. Fino alla richiesta di condanna presentata dal pm Francesco Albini Cardona che ha chiesto 2 anni e 3 mesi di reclusione. Il pm ha anche chiesto la stessa pena per Antonio Del Giacco, 2 anni e 1 mese per Sebastiano Pinzone e 1 anno e 8 mesi ciascuno per Enzo Raschellà e Luca Mantovani, tutti agenti di polizia. E tutti per lo stesso reato. Lo scorso luglio Perugini era già stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per le violenze nella caserma di Bolzaneto, dov’era il funzionario più alto in grado presente.
Ultime notizie
- La Cgil dice sì ai cinque referendum dell'8 e 9 giugno
- Concluso il Forum Giannini: idee e innovazione protagoniste a Chiavari
- Concluso il Forum Giannini: idee e innovazione protagoniste a Chiavari
- Giovane cade nel dirupo per fermare il cane: soccorsa dai pompieri
-
A Palazzo Ducale la Stanza del cinema rende omaggio a Gene Hackman
-
Il medico risponde - Supergonorrea resistente antibiotici ed epidemia di morbillo
IL COMMENTO
Quel processo che non finisce e le autostrade sempre più trappola
Salis contro Piciocchi, analisi a distanza