Cronaca

38 secondi di lettura

Ben dieci milioni di euro dovranno essere restituiti dall'Amat, l'azienda che gestisce il servizio idrico ad Imperia, agli utenti del comune che hanno sempre pagato la quota per l'impianto di depurazione pubblica. Secondo una legge del '94 questa spesa era un canone obbligatorio sulla spesa di depurazione dell'acqua, pari allo 0,258% al metro cubo sul totale annuo della bolletta, anche laddove, come nel caso della provincia di Imperia, la rete idrica fosse sprovvista dello stesso impianto, ma in questi casi sarebbe stata una spesa giustificata per il futuro acquisto dello stesso. E' stata la Corte Costituzionale nello scorso ottobre, a stabilire l'illegittimità di questo tipo di pagamento, per questo Federconsumatori ha iniziato a chiedere alle aziende che operano sulle reti idriche, il rimborso degli ultimi 10 anni di questa spesa.