Politica

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“Per le prossime elezioni regionali? Noi abbiamo già il nostro campione” ha detto il ministro Scajola agli stati generali del Pdl di Varazze. Tutti hanno capito che si riferiva a Sandro Biasotti, candidato in pectore. Ma il nome, Scajola, non l’ha fatto. Rimandando, tra l’altro, l’ufficializzazione della candidatura alla prossima riunione degli stati generali del centrodestra. Si dice che qualcuno ci sia rimasto male. Forse si aspettava già l’incoronazione di Biasotti. Soprattutto per convincere gli ormai ex arancioni a confluire nel nuovo organismo politico. In molti infatti non sarebbero convinti dell’operazione che farà sparire le liste civiche, su tutte quella che faceva capo proprio a Biasotti, e che gli fece riscuotere parecchi consensi nel 2005. Un’operazione che farà il centrosinistra. Anzi, che farà Claudio Burlando. “Se sarò io il candidato – dice in una chiacchierata informale a Primocanale – farò la mia lista, la lista del presidente”. Per Burlando quello sarà l’asso vincente: “Il centrodestra farà confluire tutte le sue liste nel Pdl e sono certo che nasceranno problemi – spiega – Io invece potrò tranquillamente coinvolgere chi non si riconosce appieno nel Pd o negli altri partiti della coalizione”. L’idea è quella di avvicinare i sindaci dei piccoli comuni, associazioni, movimenti. In questo modo Burlando spera di intercettare i numerosi scontenti della politica. La coalizione quale sarà? “Quella di oggi – ribadisce il presidente – più le liste civiche e, se vorrà, l’Udc che con noi potrebbe mantenere la propria autonomia e il proprio simbolo, mentre se dovesse allearsi con il centrodestra rischia di dover confluire nel Pdl. Ipotesi che Casini ha sempre escluso”. Ma Burlando è anche conscio del fatto che sulle elezioni regionali del 2010 insisterà anche la tendenza nazionale. “Per questo – dice – auspico un rilancio del Pd. A partire dal suo leader”. (Davide Lentini)