Cronaca

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La Cassazione ha bocciato il ricorso di Tirrenia contro il sequestro delle aree di ponte Libia, nel porto di Genova, la scorsa primavera, perché considerate dalla magistratura assegnate in modo non congruo, al di fuori della gara con cui fu spartito il multipurpose. Questa sentenza potrebbe rimettere in gioco anche l'assegnazione di queste aree, che già questa estate erano in odore di sequestro. "Aspettiamo l'ufficializzazione della sentenza - afferma il pm delle inchieste sul porto Walter Cotugno - ma saremmo molto contenti perché la Cassazione ci avrebbe dato ragione, cioè avrebbe dato ragione al tribunale del riesame”. Ma che cosa succederà ora? La procura potrebbe decidere di andare oltre, legittimata da questa sentenza, e di allargare il sequestro alle aree del multipurpose. Su questo, ovviamente, massimo riserbo. In questo caso l'Authority potrebbe chiedere di mantenere operativo il multipurpose in attesa di una nuova gara. Intanto l'area di ponte Libia fino alla fine di febbraio resta alla Grendi che aveva vinto una gara e che ha già chiesto una proroga di tre mesi (che sarà il comitato portuale a dover valutare). "Affronteremo le questioni mano a mano che si presentano" commenta a caldo il presidente del porto di Genova Luigi Merlo che parla anche dell'ipotesi della banchina pubblica: "L'esperimento che abbiamo fatto in passato non ha funzionato".