Cronaca
Caso Maria-Vika, ultima udienza. Chiesti otto mesi per i "genitori"
43 secondi di lettura
Chiesta una condanna di otto mesi di carcere i genitori affidatari di Maria-Vika, la bambina bielorussa al centro di una disputa internazionale fra l'Italia e il governo dello stato ex sovietico. Si è svolta questa mattina al settimo piano del tribunale di Genova l’udienza finale del processo alla coppia di Cogoleto che ebbe in affidamento Maria-Vika. La richiesta è stata fatta dal pubblico ministero Paola Calleri. Con i due genitori affidatari, Alessandro Giusto e Chiara Bornacin (nella foto), rischiano la stessa condanna gli altri cinque imputati nella vicenda, i "nonni" materni e paterni: Maria Elena Dagnino, Maria Bondi, Aldo Giusto, e anche don Danilo Grillo, il parroco di Cogoleto, e don Francis Bardelè, responsabile della struttura valdostana dove la bimba fu nascosta per 19 giorni per sottrarla al rimpatrio. A tutti, insomma, viene contestato il reato di sottrazione di minore.
Sponsorizzata
Venerdì 18 Aprile 2025
Centinaia in coda dalle 6 del mattino per il rinnovato store Apple a Genova
Ultime notizie
-
Il genovese Roberto Costa: "Stretta di mano con re Carlo emozione unica"
-
Il medico risponde - Tumore al seno, diagnosi precoce e trattamento
- Centro massaggi è in realtà un bordello: tre arresti a Genova
- Giovane arrestato per spaccio, nello zaino la droga dello stupro
-
Nel suggestivo laboratorio di un liutaio: come nasce un violino in "Presa diretta"
- Lavori in porto, fatto esplodere un ordigno bellico
IL COMMENTO
Genova e il Turismo, un rapporto complesso con i camerieri
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana