La nota che ho scritto alcuni giorni fa sul sito di Primocanale e su Il Primo dal titolo “Contro la città imbalsamata”, ha scatenato un’ interminabile serie di commenti. Tralascio gli insulti, sempre numerosi e rigorosamente anonimi. La maggior parte degli interventi è seria e merita di essere ripresa. La premessa: sono favorevole alla Gronda e al Terzo Valico. Sono favorevole a collegare Genova con Milano e Torino e l’Europa. Sono favorevole a una Gronda il cui tracciato, anche se dovesse essere più oneroso, crei il minor impatto possibile sul già massacrato territorio genovese. Sono favorevole a una gronda il cui tracciato crei il minor danno agli abitanti (espropri e trasferimenti) e che gli espropriati abbiano risarcimenti veri e non rimborsi meschini. Detto questo, secondo me, se non si faranno Gronda e Terzo valico fa qualche anno Genova chiuderà bottega. Intendo dire che chiuderanno le poche aziende, il porto, i negozi, gli uffici dei professionisti e i nostri figli scapperanno il più lontano possibile da una città che ha deciso di suicidarsi. E da noi che l’abbiamo costretta a farlo. Io non ci sto, non per me che ho ormai sessant’anni, ma per i miei figli che ne hanno ventisette e venti e che, come me, avrebbero anche il diritto di lavorare nella loro città così come di andarsene fuori, magari a Milano, sapendo che possono tornare a Genova quando vogliono. Detto questo ecco in sintesi il parere dei nostri lettori. F65 dice sì alla gronda, ma vorrebbe lo stesso impegno nella realizzazione della metropolitana-lumaca. Un altro intervento afferma che finché la politica industriale si basa sulla movimentazione su gomma ci saranno poche prospettive. Un altro preferisce una città imbalsamata a una città invisibile perché con la gronda diventerà solo un nodo autostradale. Bosko, paradossalmente, sostiene che le Autostrade dovrebbero pagare i genovesi vista la condizione in cui ci fanno viaggiare. Per Filippo troppo cemento ha soffocato la vista del porto, e per un altro lettore Genova avrebbe solo un futuro ricco di ossido di carbonio e polveri sottili. 1936 ricorda una frase di Santa Caterina sulle alture di Genova: “Un giorno i passanti diranno: là c’era Genova”. Per Peo, meglio imbalsamati che prigionieri in una gabbia di cemento. Secondo Boh, Genova, per migliorare la sua fruibilità ha bisogno di gronda e terzo valico come il pane. Alex: sì alla gronda sempre e comunque. Per SR sono i liguri a essere imbalsamati e per Karelian Beardog questa è Frozen City, una salma ghiacciata, un bradipo decotto. Pinella ricorda che la gronda, che nel 1996 si chiamava Bretella fu rifiutata dall’allora sindaco Burlando. Cambiano mentalità, si augura F65, mentre Maxge contro la gronda vuole una città-perla per i turisti. Infine l’Autore Ignoto: Caro Paternostro o Avemaria, scrive, non fare il piacione con la signora dei carruggi. Devo dire che è la prima volta nella mia vita che sento una simile battuta su Paternostro-Avemaria. Bravo e assolutamente originale!
Politica
Frozen City forse si sgela
2 minuti e 36 secondi di lettura
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