“Di vero c’è questo accostamento mediatico. Chiaramente, sarei ipocritica se dicessi di non essere lusingato da questo accostamento. Io, però, oggi ho un contratto con la Sampdoria che mi soddisfa, il rapporto con la famiglia Garrone è idilliaco. A tutti gli effetti, oggi sono l’Amministratore Delegato della Sampdoria”. L’Amministratore Delegato della Sampdoria, Giuseppe Marotta, ha parlato in esclusiva a Sky Sport24, in un’intervista in onda oggi, venerdì 5 giugno 2009.
Si è parlato di un suo incontro con Blanc, c‘è stato?
“Assolutamente si. Sono incontri, direi, di routine in questo periodo dell’anno con i colleghi di questa o di quella squadra. Si è parlato di tantissime cose, di calcio mercato, di giocatori, della Sampdoria, della Juventus, di questioni di Lega. Ripeto, un incontro come tanti altri, che si fanno in occasione delle assemblee di Lega a Milano”.
Si è parlato anche della corte della Juventus verso di lei: c’è stata qualche offerta, qualche proposta concreta?
“Si è parlato, in un confronto molto aperto, di tantissime cose di calcio. E’ evidente che tra colleghi si scambino opinioni, impressioni e pensieri, che riguardano un po’ tutto il mondo del calcio. Questo lo si fa con molto piacere, quando si tratta con un dirigente che, chiaramente, gode di stima”.
Lei ha detto che nel calcio mercato quello che non succede oggi, può succedere domani: vale anche per i dirigenti?
“E’ logico. Devo dire che siamo dei professionisti ma, quando questo professionista, come nel mio caso, lo è da tanti anni, in una realtà splendida come quella della Sampdoria, subentrano anche dei sentimenti. Questi sentimenti condizionano qualsiasi altro tipo di scelta. Anche se, devo ribadirlo, oggi sono, a tutti gli effetti, un dirigente della Sampdoria, con un contratto che scade ne 2011”.
Si può dire che Marotta sta riflettendo su cosa farà in futuro?
“Ad onor del vero, devo dire che n questi anni sono stato oggetto di accostamenti a questa o a quella società. Questo mi fa piacere, ma devo dire che è anche merito della Sampdoria, che mi ha dato questa grande possibilità di crescita professionale. Essere oggetto di desiderio o, comunque, dover rispondere a questo tipo di domande, credo siano, anche qua, risposte abitudinarie per chi, nel contesto di un organigramma societario, ricopre il ruolo di allenatore, di dirigente o di calciatore”.
Le lusinghe della Juventus, possono in qualche modo cambiare le strategie del mercato?
“Partiamo dal fatto che, come ho detto, questo accostamento mediatico non da frutti concreti successivi. Quindi, oggi siamo a dover rispondere al fatto che sono un, dirigente della Sampdoria, sto lavorando, come in questa giornata, per la Sampdoria, ho avuto dei confronti per quel che riguarda il calcio mercato e l’organizzazione e ci si limita a questo”.
Con la Juventus si è parlato anche di Marchionni?
“Si è parlato anche di giocatori partendo, ad esempio, da un giocatore che abbiamo in comproprietà, che è Mirante, la cui valutazione, dal punto di vista tecnico, concilia anche con una scadenza, che è quella delle risoluzioni delle compartecipazioni, che ci trova coinvolti entrambi in quello che sarà il destino del calciatore”.
Cassano?
“Per Cassano vale un po’ lo stesso discorso fatto per me, nel senso che Cassano ha un contratto con noi. Si tratta di un calciatore che si è ritrovato in questo habitat, che ha destato delle forti emozioni ai tifosi, alla gente. Credo che questa sia una missione veramente positiva. Sul destino, è difficile prevederlo perché, evidentemente, non dipende esclusivamente da lui, da noi o da altri. Oggi è, a tutti gli effetti, un nostro calciatore. Anche per lui, vale lo stesso discorso fatto per, ad esempio, per Pazzini e Palombo”.
Percentuali sulla sua partenza dalla Sampdoria?
“Quando si parla di percentuali, anche un uno per cento significa poter, poi, raggiungere il 99 successivamente. A parte queste considerazioni, posso semplicemente testimoniare grande affetto nei confronti della Sampdoria, nei confronti della famiglia Garrone. Questo significa molto ed è di facile interpretazione per quello che può essere il futuro”.
IL COMMENTO
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