Cronaca

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E' tornato in libertà lo spezzino di 31 anni in stato di fermo da due giorni con l'accusa di aver ridotto in fin di vita la scorsa settimana in via Veneto un impiegato della Provincia. L'uomo, che è stato rimesso in libertà per scadenza dei termini di fermo, è stato rintracciato grazie all'identikit ricostruito dai carabinieri del Ris di Parma sulla base delle descrizioni fornite dai testimoni che avevano visto fuggire un giovane, in sella ad un motorino, dalla scena dell'aggressione. Il fermato, che per ora non smentisce e non conferma le accuse, si è limitato a non rispondere alle domande degli inquirenti che hanno dovuto anche effettuare un prelievo forzoso del dna da confrontare con i reperti trovati sulla scena dell'aggressione: un bastone di legno intriso di sangue e due ciabatte perse nella fuga dall'aggressore. Per ricostruire l'accaduto con certezza ora si attendono i risultati dell'esame dei reperti. Il movente ipotizzato per il momento è circoscritto a rancori maturati o per questioni di donne o forse legati all'ambito lavorativo.