Cronaca
Concessioni balneari, per il Garante non c'è concorrenza
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Ce lo aveva già confermato il Caposezione per il demanio e l’ambiente della Capitaneria di porto di Genova Luciano Aloia: nel rinnovo di una concessione balneare, rispetto a un subentrante è sempre favorito chi la concessione ce l’ha già. Una grossa anomalia sulla quale ha puntato il dito addirittura il Presidente dell'Autorità garante del mercato Antonio Catricalà con una lettera inviata nell’ottobre scorso, tra gli altri, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Senato, alla Camera e alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le Regioni, nella quale dichiara di voler richiamare l’attenzione sulle distorsioni della concorrenza e del corretto funzionamento del mercato su un decreto legge e un articolo del codice della navigazione relativi proprio alle disposizioni per la determinazione dei canoni relativi a concessioni demaniali marittime che appunto prevedono, nel caso di più domande, il cosiddetto diritto di insistenza in base al quale viene riconosciuta preferenza al soggetto che già sia titolare della concessione disputata. Una situazione, afferma testualmente Catricalà, nella quale questo rinnovo automatico non solo non stimola gli operatori economici a corrispondere un canone più alto all’amministrazione concedente e a offrire migliori condizioni di servizio agli utenti ma favorisce anche la costituzione o addirittura il mantenimento di comportamenti collusivi tra i soggetti titolari delle rispettive concessioni. Per il garante anche la durata della concessione, normalmente di sei anni, andrebbe di regola giustificata sulla base di valutazioni tecniche, economiche e finanziarie e non è indispensabile che sia parametrata al periodo di recupero degli investimenti necessari per lo svolgimento dell’attività in quanto il valore, al momento della gara, degli investimenti già effettuati dal concessionario può essere posto a base d’asta. Catricalà auspica dunque che il criterio di rinnovo o rilascio di una concessione possa basarsi su una gara vera e non fittizia, dove le imprese interessate abbiano le stesse opportunità concorrenziali e le condizioni offerte dal concessionario e dagli altri aspiranti vengano valutate equamente sul piano della rispondenza agli interessi pubblici. Speriamo che quello che è comunque tecnicamente solo un parere del garante possa essere fatto proprio dal Comune di Genova quando a fine anno si procederà al rinnovo, in corso Italia, di 16 concessioni sulle 20 esistenti.(dario vassallo)
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