Cronaca

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Ci sono vari politici e amministratori, tra cui due consiglieri e un assessore della Regione, oltre a imprenditori liguri, tra gli indagati per corruzione e turbativa d'asta nell'ambito di un'indagine avviata dal sostituto procuratore Paola Calleri della Procura di Genova sulla gestione di due tranche di finanziamenti dell’Unione Europea destinati alla Liguria, uno relativo al Fondo di sviluppo regionale e l'altro al Fondo europeo sociale, per una somma complessiva di 30 milioni di euro, 15 milioni ciascuno. Ieri mattina i finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Genova hanno effettuato una quarantina di perquisizioni in sedi istituzionali e in abitazioni private. Sono state visitate la sede della Regione Liguria, in particolare gli uffici di alcuni consiglieri regionali in via Fieschi e quelli che gestiscono i fondi europei in piazza De Ferrari. Perquisizioni anche a Recco, Imperia (pare in Comune, Provincia e in Camera di Commercio), a Albisola Superiore e Varazze.

INDAGATI TRE POLITICI IN REGIONE E UN ASSESSORE DEL COMUNE DI RECCO

Tra gli indagati ci sono l'assessore regionale Giancarlo Cassini, due consiglieri regionali, sia di maggioranza che di opposizione, Vito Vattuone e Nicola Abbundo e anche Stefano Bersanetti, assessore comunale a Recco, esperto di ambiente e territorio, uno dei dieci "esperti" che il candidato del Pdl alle prossime regionali, Sandro Biasotti ha nominato per stilare il programma politico. Le indagini, iniziate nei primi mesi del 2009, riguardano tre filoni: oltre a quello relativo ai finanziamenti europei, un secondo filone interessa la presunta corresponsione di tangenti a pubblici ufficiali, false fatturazioni su operazioni inesistenti, la sponsorizzazione di una piccola squadra di calcio e consulente fittizie. Tre le squadre finite nell'occhi del ciclone: il San Desiderio, di cui è presidente Abbundo, che milita in Prima Categoria, il Molassana, che gioca in Promozione e la Sestrese, che partecipa al campionato di serie D. Il terzo filone è relativo all'Azienda per i servizi alla persona "Brignole" del Comune di Genova: si parla in questo caso di turbativa d'asta per l'affidamento e la gestione del servizio mense e per la gestione di due strutture della stessa azienda. L'appalto, del valore di 8,7 milioni di euro, non è stato ancora aggiudicato. Le ipotesi di reato per le tre tranche di inchiesta sono turbativa d'asta, corruzione, truffa aggravata e associazione a delinquere. Nei dialoghi intercettati dagli agenti delle Fiamme gialle ricorrono i nomi del presidente della Regione Claudio Burlando e anche quello del ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola spesso nominati da qualcuno degli indagati.

PERQUISITI GLI UFFICI IN REGIONE DI ABBUNDO E VATTUONE

Secondo quanto accertato da Primocanale, i finanzieri, intorno alle 8 di ieri mattina hanno perquisito gli uffici in Regione di Vito Vattuone, del Pd, e di Nicola Abbundo, dei "Moderati per il Pdl." Entrambi confermano la visita delle fiamme gialle. "I finanzieri sono arrivati molto presto - spiega il capogruppo del Pd Michele Boffa - hanno controllato l'ufficio di Vattuone e portato via alcune carte relative a delibere di giunta e appunti personali". Abbundo da parte sua aggiunge: "Non mi è stato spiegato il motivo della perquisizione. Di fatto non so neppure perchè siano venuti i finanzieri; un consigliere regionale di minoranza - aggiunge - non partecipa di certo all'assegnazione dei fondi europei". Abbundo nega che possa essere coinvolto nell'inchiesta in quanto presidente del San Desiderio, squadra di calcio che milita in prima categoria. In serata spiega alcuni dettagli all'agenzia Ansa: "Prima di perquisire gli uffici in Regione, i finanzieri si sono presentati a casa mia alle 6.30. Mi hanno chiesto di dare loro tutta la documentazione in mio possesso riguardante i bandi e le gare regionali con fondi europei sia per la formazione che per lo sviluppo economico. Poi hanno portato via un palmare, subito dopo sono andati negli uffici del consiglio regionale, ed hanno acquisito tre o quattro agende e due hard disk. Ma ancora non riesco a capire di cosa mi si accusi, anche perché mi hanno detto che l'inchiesta riguarda fatti avvenuti negli ultimi due anni e da quando non sono più assessore sono entrato negli uffici della Regione solo un paio di volte per fare gli auguri di Natale. Spero che si arrivi ad un chiarimento prima possibile perché siamo in campagna elettorale e questa vicenda mi danneggia. Anche per questo ho detto al mio avvocato di essere disponibile ad incontrare il magistrato al più presto".

COINVOLTO ANCHE L'ASSESSORE CASSINI

Spunta anche il nome di uno degli esponenti della giunta regionale tra i politici i cui uffici sono stati perquisiti stamattina dalla Guardia di Finanza su ordine della procura di Genova. Si tratta dell'assessore regionale a agricoltura, pesca e Protezione civile Giancarlo Cassini. Dalla Regione fanno sapere che a Cassini le fiamme gialle hanno chiesto alcuni documenti che hanno poi sequestrato. Lo stesso Cassini spiega, in una nota, di non aver compreso quali siano le sue competenze effettivamente coinvolte nell’indagine. "Sono comunque del tutto sereno e tranquillo - scrive - Mi auguro che l’inchiesta conduca al più presto a un chiarimento positivo.” (Davide Lentini)

IMPERIA, INDAGATI ASSESSORI E DIRIGENTI

Erano le cinque di mattina quando la Guardia di Finanza si è presentata anche nell'estremo ponente ligure. Tra gli indagati il segretario generale della Camera di Commercio Giorgio Marziano, nel cui ufficio sono state sequestrate alcune agende. Ignoti, al momento, i dettagli della contestazione. Ad Imperia è stata poi perquisita sia l'abitazione sia l'ufficio dell'assessore leghista Alessandro Falciola, che risulta anche lui indagato, sequestrando due pratiche. Una delle quali relativa all'assegnazione di un contributo di 23 mila euro per il progetto Innova Lavoro. "Confermo la mia massima fiducia per l'assessore Falciola per cui metterei le mani sul fuoco - ha commentato il sindaco di Imperia Paolo Strescino - l'avviso di garanzia lo intendo come un atto di legge per la perquisizione effettuata". Tra gli indagati figura anche l'assesore sanremese Gianni Berrino. "Non so cosa dire perchè non mi è stata contestata una pratica precisa ma solo Assegnazione di fondi europei". Nel suo ufficio non è stato sequestrato nulla, a differenza di quello del dirigente dei beni ambientali Claudio Littardi dove è stata acquisita documentazione relativa ai giardini. Pratiche inerenti fondi europei riguardano a Sanremo il progetto Città Giardino, che però è stato già bocciato, ed uno di riqualificazione di Villa Ormond avviato in primavera dall'allora commissario prefettizio. Visita anche nel palazzo della Provincia dove le fiamme gialle hanno acquisito, nell'ufficio del dirigente Tomaso Lamendola, una pratica relativa a ville e giardini. (Federico Marchi)

Oggi ci sarà un dibattito durante il consiglio regionale, il consigliere del Pdl Gianni Plinio ha già annunciato che chiederà al presidente Claudio Burlando di fare una comunicazione ufficiale sui fatti.