Incredibile. Impensabile. Il ghiaccio ha ibernato Genova. Stamattina quando Primocanale per primo, come sempre, è intervenuto per dare tutte le informazioni ai cittadini, dal blocco del traffico, al funzionamento delle scuole, abbiamo vissuto come in un film apocalittico. Possibile? Evidente sì. E’ possibile, è accaduto. Il gelo ha paralizzato Genova, l’aeroporto da ieri sera è stato praticamente inagibile, i treni gelati, i binari ridotti a tubi di ghiaccio, le linee elettriche inservibili. E’ successo in tutta Europa, magra consolazione.
Ma questo ci deve costringere a pensare alla nostra città (e anche alla Liguria) come ad aree sempre a rischio d’inverno per neve, gelo e pioggia. D’estate per gli incendi. E in emergenza la funzione di una tv privata e di sola ed esclusiva informazione costantemente in diretta, diventa strategica per le autorità e la Protezione civile. Primocanale, in continuo contatto con il Comune di Genova, le Autostrade, Amt e Amiu, vigili del fuoco e vigili urbani, Provincia, ferrovie, aeroporto, ancora una volta ha fatto da unico informatore in tempo reale per la gente. Ma ha realizzato anche un continuo filo diretto tra popolazione e amministratori.
Lunedì notte, nel corso della nostra trasmissione medica Dica 33, abbiamo continuamente aperto finestre sulla situazione meteorologica dando in diretta l’appello del sindaco a non uscire di casa. E stamattina alle 7.15 l’annuncio del blocco della circolazione e una nuova lunghissima diretta. Ormai, e i liguri ce lo risconoscono, Primocanale ha assunto anche questa funzione, che crediamo sia assolutamente utile su un territorio complesso come quello ligure.
In qualunque momento, senza problemi di obblighi pubblicitari o di palinsesti paralizzati, la nostra televisione, grazie a una ormai perfetta organizzazione giornalistica e tecnica e a una scelta editoriale forte, c’è. C’è sempre, a qualunque ora pronta a in formare e aiutare. O anche solamente ad ascoltare.
IL COMMENTO
Come si controllano le acque superficiali in Liguria
Che tristezza la politica che non vuole la sanità