La lettura dei dati elettorali è un’attività da cui si possono evincere spunti estremamente interessanti. Occorre fare una premessa: nonostante tutti i tentativi di prevedere gli andamenti delle elezioni con sondaggi sempre più sofisticati la complessità del fenomeno influenzata da innumerevoli variabili fa in modo che spesso questi tentativi falliscano miseramente alimentando nel corso delle maratone elettorali televisive veri e propri thriller che vengono sciolti al momento dell’effettivo responso delle urne. Nonostante ciò come in tutte le complessità, osservando i dati da una certa prospettiva con un metodo si possono evidenziare delle regole costanti che sottostanno ai molteplici e bizzarri mutamenti in superficie. L’elemento che emerge, infatti, in tutta chiarezza è che in Italia l’elettorato pur nei radicali mutamenti che hanno attraversato il secondo dopoguerra vota secondo quello che era il tradizionale segno del territorio di appartenenza quindi laddove un tempo si votava DC ora si vota PdL e viceversa dove si votava PCI ora si vota PD. Scendendo nel particolare di una singola città come Genova analizzata nei suoi diversi quartieri e territori questa costante persiste. Alle ultime europee a Genova il PD si è confermato il primo partito del capoluogo ligure con 104.659 voti e il 35,8 % voti pur nella difficoltà di un crescente astensionismo che lo avrebbe danneggiato con la perdita di circa 34.000 voti, il PdL con 86.456 voti e il 29,6 sarebbe stato colpito dall’astensionismo (circa 29.000 voti rispetto alle precedenti politiche) ma in misura assai minore. Dal punto di vista dei territori si conferma quindi la geopolitica degli anni 70 e 80 pur all’interno di assestamenti che in qualche modo mantengono impermeabili gli schieramenti di centrodestra e centrosinistra e quindi assai rari i netti passaggi di campo da un parte all’altra ma casomai evidenziano assestamenti e flussi verso compagini elettorali “alleate” come IdV e Lega Nord. Detto quindi che il PD raccoglie consensi più alti del 35% in tutto il ponente, in Valpolcevera, nell’alta Valbisagno, a Sampierdarena, Oregina – Lagaccio e S. Teodoro, il PdL mantiene le sue roccaforti nella bassa Valbisagno, ad Albaro e generalmente nel Levante della città.
La Lega Nord che totalizza 21.657 votanti (7,4%) ottiene i suoi consensi più alti a Campi (9,7%) a Sampierdarena (9,8%) e al Lagaccio (8,9%). L’IdV con un valore cittadino complessivo del 10, 2% e 29.748 voti ottiene i risultati migliori a Pà (12,1%), S. Teodoro (12,0%) e Oregina – Lagaccio (11,8%). L’UdC che alle politiche del 2008 decise di presentarsi da sola ottenendo il 3,5% alle successive europee salì di un punto arrivando a13.116 voti e al 4,5%
IL COMMENTO
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