Cronaca

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La corte d’appello di Genova potrebbe ribaltare la sentenza di primo grado al processo per l’irruzione della polizia alla scuola Diaz durante il G8 del 2001. Il procuratore generale Pio Macchiavello ha chiesto, infatti, 27 condanne nei confronti di altrettanti agenti e funzionari di polizia per quella che lo stesso Michelangelo Fournier, all’epoca dei fatti vicequestore aggiunto del primo Reparto Mobile di Roma, definì una “macelleria messicana” per la violenza con cui vennero picchiati i manifestanti che si opponevano al G8. Per i vertici della polizia Francesco Gratteri e Giovanni Luperi il procuratore generale ha chiesto quattro anni e 10 mesi ciascuno. Condonata la pena di tre anni per i reati di falsità ideologica, mentre è stato chiesto il non doversi a procedere per prescrizione per i reati di calunnia e arresto illegale. La polizia motivò l’irruzione alla Diaz, i quei giorni sede dei manifestanti del Genoa Social Forum, spiegando di aver avuto segnalazione della presenza, all’interno di quei locali, di 2 bombe molotov, che poi si appurò che erano state messe appositamente da alcuni agenti per motivare quel blitz. Per quei fatti, in primo grado, il 13 novembre 2008, il tribunale di Genova condannò 13 persone, mentre le assoluzioni furono 16 e riguardarono soprattutto i vertici della polizia, che ordinarono l’irruzione alla Diaz,. La sentenza venne accolta con diverse proteste in aula e l’urlo ripetuto di “vergogna” quando fu chiaro che venne assolta la cosiddetta catena di comando.