Cronaca

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Katerina Mathas, in questi giorni di carcere, ha scritto delle lettere al testimone di Rapallo che avrebbe visto vivo per l'ultima volta il piccolo Alessandro, il bimbo di 8 mesi, ucciso la notte del 15 in un residence di lusso a Nervi. Con lui la donna avrebbe anche scambiato vari sms la notte del delitto. Per la morte del bambino sono accusati di omicidio volontario in concorso la stessa Mathas e Giovanni Antonio Rasero. Quelle scritte dalla donna sono lettere d'affetto nei confronti del teste, ma non contengono nulla di rilevante ai fini delle indagini. "So che mi sei vicino - si legge in una delle missive - e che mi sostieni. Io sono qui in carcere, in cella con un'altra donna accusata di avere ucciso suo figlio. Continua a sostenermi. Ti amo". Le lettere sono state consegnate agli investigatori, ancora sigillate, dallo stesso testimone, che non le ha aperte pensando che potessero contenere qualcosa di utile per le indagini. La corrispondenza non è stata posta sotto sequestro. Anche per quanto riguarda Rasero il tribunale del riesame deciderà il primo aprile sull'istanza di scarcerazione o attenuazione della misura cautelare, presentata nei giorni scorsi dai suoi legali, gli avvocati Giuseppe Nadalini e Romano Raimondo.