Cronaca

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A Palazzo di Giustizia sono ore di attesa per la possibile decisione sull’accusa a carico di Katerina Mathas. Il capo di imputazione di omicidio volontario potrebbe cambiare. Il pm Marco Airoldi, che ha disposto la scarcerazione della madre del piccolo Alessandro ucciso nel residence di Nervi nella notte tra il 15 e il 16 marzo, potrebbe formulare per lei una nuova accusa. Due le ipotesi più probabili: quella di omicidio colposo per aver dormito mentre il piccolo veniva ucciso o era stato ucciso oppure quella di abbandono di minore per aver lasciato il bimbo con l’obiettivo di andare a comprare la coca. Intanto la Mathas che cerca ora rifugio lontano da Genova ha lasciato un messaggio nel palazzo in cui risiede con la madre. E’ attaccato vicino all’ascensore, rivolto più alla gente che abita vicino a lei che agli esterni, quelli che l’hanno già giudicata. Nella lettera affissa nel portone di via Donaver nel quartiere genovese di San Fruttuoso Katerina Mathas ha fatto parlare il suo piccolo Ale. “Avete fatto di me un angelo e vi ringrazio” esordisce – poi scorrendo la lettera arriva il punto chiave quello in cui la Mathas parlando attraverso il figlio chiede una seconda possibilità. “Se mi avete preso a cuore e volete essere protetti da me quando sarò in cielo – si legge - datele una seconda possibilità di concentrare tutte le sue energie per fare giustizia. Quando volerò via e giustizia sarà fatta, allora potrete giudicarla e valutare se mamma è brava o se mamma è cattiva”. La difesa di Giovanni Antonio Rasero invece attende. Il giovane, in carcere a Marassi, è stato visitato sabato dagli psichiatri per la perizia così come era successo per la Mathas. Entro un mese e mezzo si avranno i risultati.