Politica

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"Sono sottoposto di fatto ad un vero e proprio processo mediatico che si basa su dichiarazioni rese da terzi il cui contenuto mi è ignoto ed in una vicenda nella quale l'unico dato realmente certo è che non sono indagato". Lo scrive il ministro Claudio Scajola in una nota ufficiale in risposta alle accuse di aver acquistato un appartamento a Roma pagandolo con gli assegni in nero versatigli dall'imprenditore Anemone, indagato dalla Procura di Perugia per gli appalti al G8 della Maddalena. "In questa situazione, nella quale la mia persona è quotidianamente 'infangata' - scrive Scajola - ho dato mandato al mio legale di intraprendere tutte le iniziative che si renderanno necessarie a mia tutela. Un mio intervento alle Camere, così come richiesto dai capigruppo del Partito democratico - aggiunge nella nota - sarà possibile dopo la mia audizione come persona informata sui fatti, già fissata con la Procura della Repubblica di Perugia". "Ancora oggi - prosegue il ministro - sui principali quotidiani a tiratura nazionale, sono pubblicati ampi stralci di affermazioni che sarebbero state rese da persone sentite nel corso delle indagini preliminari. E' oramai parecchio tempo che ciò avviene con la peculiarità che, ogni giorno, le dichiarazioni riportate sui quotidiani si arricchiscono di nuovi particolari, anche contrastanti con quanto già pubblicato, ed asseritamente riferiti da soggetti ascoltati nell'indagine". Tutto ciò, continua Scajola, "accade senza che l'Autorità giudiziaria competente sia in grado di arginare questa inarrestabile ed illegittima divulgazione di notizie". Il ministro è intanto partito per un viaggio di lavoro a Tunisi, programmato da tempo, e non sarà quindi presente alle celebrazioni genovesi per i 150 anni dell'Unità d'Italia, a cui parteciperà il Capo dello Stato.