Alberto Gagliardi, esponente di spicco del Popolo della Libertà di Genova, consigliere comunale di Genova e alle elezioni del 2007 capolista di Forza Italia (il maggiore dei partiti che appoggiavano la mia candidatura a sindaco), mi chiede con una nota diffusa alle agenzie di stampa di chiarire che la mia personale valutazione sull'amministrazione Pericu sia adeguatamente negativa. Corredano la richiesta alcune argomentazioni critiche su quel periodo: l'aumento del debito dell'amministrazione, la mancata realizzazione di infrastrutture, il peggioramento della situazione occupazionale, la “spaizzazione” dei servizi comunali, la cementificazione della città.
Poiché stimo sinceramente Alberto Gagliardi, pur non condividendo certi suoi eccessi più che altro verbali, non credo davvero che la sua presa di posizione si debba interpretare, a dispetto delle apparenze, come una polemica fine a se stessa. Rispondo, dunque, all'amico Gagliardi e a chi eventualmente condividesse i suoi dubbi. E la risposta è che le valutazioni critiche che mi chiede verso l'amministrazione Pericu furono da me esposte fin dal 2007, ufficialmente e per iscritto, nel programma da candidato sindaco di Genova, da me interamente scritto e, ovviamente, sottoscritto.
In modo inequivocabile, e – credo – con adeguata chiarezza e ricchezza di argomentazioni. In quel documento, tuttora consultabile su internet, vengono stigmatizzati, fra l'altro, la fortissima esposizione debitoria del Comune – tutt'ora il quarto più alto debito pro capite fra i Comuni capoluogo, indice di una continuità dell'amministrazione Vincenzi – e la moltiplicazione delle società comunali (che battezzai “scatole cinesi”, definizione ripresa anche dal sindaco in carica, che pure tarda a smantellarle) le quali non consentirono di liberalizzare realmente la produzione e gestione dei servizi pubblici, come forse era nelle intenzioni di Pericu, ostacolarono il controllo da parte del consiglio comunale, e solo in qualche caso consentirono aumenti di efficienza. Sempre in quel documento sottolineavo il trend di forte calo dell'occupazione, anche onestà intellettuale impone di riconoscere che esso iniziò ben prima e proseguì dopo l'era Pericu, e non può dunque essergli imputato sic et simpliciter.
Mi dispiace constatare che Alberto Gagliardi, oggi consigliere comunale di Genova in quanto scelto nel 2007 come capolista di Forza Italia, non abbia letto o non ricordi il programma elettorale che costituiva la base politica della sua candidatura. Forse, più semplicemente, ha trovato contraddittorio che io nei giorni scorsi dichiarassi che il “vecchio” progetto del rifacimento del nodo autostradale di San Benigno e di contestuale realizzazione del tunnel subportuale con finanziamenti privati era un buon progetto, inspiegabilmente sconfessato e accantonato dal sindaco attuale. Ora, a parte il fatto che il nodo autostradale e il tunnel non erano solo farina del sacco di Pericu, se ritengo che un progetto sia buono – in particolare nel settore di cui mi sono occupato per quasi 25 anni all'università, acquisendo faticosamente una qualche competenza – non sono capace di schierarmi contro per “partito preso”, e cioè perché chi lo ha proposto appartiene a uno schieramento politico diverso dal mio.
Questo non cambia la valutazione politica complessiva. Certo, qualche volta vorrei dire che l'amministrazione Vincenzi ci fa rimpiangere Pericu. Spero che nessuno mi fraintenda...
Enrico Musso
*Consigliere comunale e senatore del Pdl
IL COMMENTO
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