Cronaca

56 secondi di lettura
In seguito alla tragedia avvenuta oggi a Sussia la Lega nazionale per la difesa del cane chiede di aprire "una riflessione sulle concessioni del porto d'armi". "Le guardie zoofile svolgono la propria missione tra mille difficoltà - ha dichiarato Laura Rossi presidente della lega - ma mai si era giunti ad un tale orrore. La magistratura chiarirà la dinamica dei fatti ma é da tempo che il mondo di chi lucra sugli animali ha sferrato un attacco frontale nei confronti delle associazioni protezionistiche il cui unico scopo è adoperarsi per il rispetto della legge". "Qualunque sia il proprio legittimo orientamento in merito all'esercizio venatorio - ha detto Gian Luca Scagliotti, avvocato della Lega nazionale per la difesa del cane - non si può negare che ogni cacciatore sia in possesso di una o più armi potenzialmente o effettivamente letali come è avvenuto nella tragedia di Sussisa. Il cordoglio rimarrebbe uno sterile esercizio di retorica se non si aprisse una seria riflessione sui requisiti di concessione del porto d'armi per la caccia, al fine di evitare altre tragedie in futuro".