Cronaca

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Tanti, troppi, casi di violenze fisiche, psicologiche, sessuali, economiche, discriminazioni al lavoro e molestie contro le donne, ma anche contro i loro bambini, che spesso sono costretti ad assistere a maltrattamenti e abusi contro le madri e in qualche caso ne sono vittime dirette. Sono quelli emersi dai dati - presentati oggi in Provincia a Genova, insieme al vademecum antistalking realizzato con la Questura - dei primi sedici mesi di attività (da gennaio 2009 ad aprile 2010) del Centro provinciale antiviolenza di Genova. Trecentoquindici le vittime di violenze che si sono rivolte al centro: 23 donne sono state inserite in strutture protette. "Questi dati - dice la vicepresidente Marina Dondero - indicano che la struttura è molto efficace e assolutamente necessaria, ma fotografano anche una realtà drammatica: 201 delle 315 donne che si sono rivolte al centro hanno incontrato direttamente gli operatori, 72 hanno avuto colloqui telefonici e 88 sono state prese in carico dal centro. In 196 casi i responsabili delle violenze (la maggior parte sono psicologiche e fisiche, in 44 casi sono anche sessuali, in 59 economiche e in 21 casi si tratta di stalking) sono mariti, compagni, fidanzati, in 38 gli ex e solo in 11 casi si tratta di persone sconosciute alle vittime. Per rispondere in modo sempre più efficace alle richieste di sostegno e aiuto il centro provinciale antiviolenza sta rafforzando ulteriormente i suoi servizi: “Il sistema - dice ancora Marina Dondero - si sta ulteriormente consolidando nell’offerta di consulenze psicologiche e legali e in tutto il percorso per le vittime di violenza che devono poter ricominciare la propria vita anche con l’autonomia economica che consenta loro di liberarsi da un passato drammatico.” Crescono anche i punti d’ascolto della rete provinciale antiviolenza sul territorio: sono già aperti a Busalla, Campomorone, Chiavari, Sestri Levante e Mignanego, e ne sono previsti anche a Lavagna e a Bargagli. Saranno tutti collegati anche telematicamente con il centro di via Mascherona con un finanziamento del pacchetto sicurezza. Questura e Provincia hanno predisposto anche un vademecum per aiutare le vittime ad allontanare l'incubo degli stalker. Tra i consigli non accettare alcun contatto con chi molesta, non rispondere alle sue telefonate o sms, tenere un diario sulle date o ore delle molestie e degli eventuali testimoni, cambiare numero di cellulare e di telefono, salvare gli sms o le e-mail dello stalker e registrare, se possibile, le telefonate per documentare le persecuzioni e ottenere l'ammonimento del questore come prima tutela. Oltre alle forze dell'ordine si può contattare il centro antiviolenza telefonicamente: 1522 o 010/20.976.222.