Cronaca

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E' approdata oggi anche all'Anas di Genova, con il sequestro di tutta la documentazione relativa alla variante della statale 28 di Pieve di Teco (Imperia), una cinquantina di faldoni, l'inchiesta della procura di Imperia sulla maxi discarica abusiva sequestrata la scorsa settimana a ridosso dei pilastri che sostengono il viadotto Uveghi, quello che precede l'ultima galleria prima di arrivare a Pieve di Teco, nell'immediato entroterra di Imperia. La discarica è considerata tra le più grandi in Italia come rifiuti non pericolosi, costituita dagli scarti del materiale di scavo proveniente in larga parte dei lavori effettuati sull' arteria di comunicazione tra la costa ligure di Ponente e il basso Piemonte. Dopo oltre otto ore di perquisizione, dalle 9 alle 17.30 circa, i militari della Guardia di Finanza di Imperia sono usciti dagli uffici Anas di via Savona con centinaia di pratiche dagli appalti, ai subappalti, ai giornali di cantiere, passando per la corrispondenza, con particolare attenzione a quella intrattenuta con Luigi Gandolfo, l'ex sindaco di Chiusavecchia, titolare della 'Galileo, la onlus che sotto mentite spoglie gestiva, a scopo di lucro, la discarica di Pieve di Teco che sorgeva su un terreno che la ditta aveva pagato 100mila euro pur non avendo liquidita'. Oltre a Gandolfo sono formalmente indagati anche il segretario comunale di Pieve di Teco, che deve rispondere di omissione di atti d'ufficio e abuso di ufficio, e un funzionario dell'Ufficio Tecnico dello stesso Comune.