Cronaca

45 secondi di lettura
Un attentato a personaggi delle istituzioni dello Stato, in particolare investigatori,come segnale di supremazia nel territorio da parte della malavita organizzata, sarebbe stato sventato dai carabinieri del comando provinciale di Imperia, in un'indagine coordinata dal procuratore capo di Sanremo, Roberto Cavallone (nella foto), che si è conclusa con l'arresto di due calabresi: Michele e Alessandro Macrì, rispettivamente padre e figlio, il primo originario di Cinquefrondi (Reggio Calabria), il secondo nato a Bordighera ed entrambi residenti a Vallecrosia (Imperia). I due, gestori del bar situato all'interno del "Mercatone", di corso Limone Piemonte, a Ventimiglia, sono stati trovati in possesso di una pistola calibro 6,35 di fabbricazione francese e matricola abrasa e devono rispondere di detenzione di armi clandestine. Massimo riserbo sugli obiettivi dei due, ma si parla di più persone che, da una serie di intercettazioni ambientali, si è appreso, dovevano essere uccise, a scopo "dimostrativo".