Cronaca

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"Oltre la Libia c'è tutta l'area del nord africa e questo a me pare che corrisponda ad un fatto generale che è successo anche nell'est. Ad un certo momento oltre che ai problemi economici, politici le popolazioni prima o dopo reagiscono necessariamente ad un'antropologia, quindi ad una visione dell'uomo, che è contro i diritti fondamentali contro la sua dignità". Sulla guerra civile scoppiata in Libia è intervenuto questa mattina a margine di un convegno sul nucleare al Palazzo Ducale di Genova il presidente della Cei e arcivescovo di Genova card.Angelo Bagnasco. "C'è questo dato di fondo - ha aggiunto a proposito della tutela dei diritti fondamentali - che non può essere compresso da nessun regime e da nessuna dittatura. Prima o poi esplode".  Bagnasco è poi tornato sulla questione della polemica sull'omosessualità divampata sabato all'inaugurazione dell'anno giudiziario del tribunale ecclesiastico. Nel mirino delle accuse le parole di Mons,Rigon, vicario del tribunale ecclesiastico. Nella sua relazione fatta alla cerimonia di apertura dell’anno giudiziario ha affermato che, salvo casi eccezionali di disturbi ormonali. l'omosessualità è indotta.Per Paolo Rigon, dunque, non si nasce omosessuali, ma lo si diventa. Per cui l'omosessualità bisogna estirparla fin dall'inizio tramite la psicoterapia, altrimenti, poi, quando è radicata, è impossibile farlo. "Mi pare che monsignor Rigon sabato non abbia usato il termine 'estirpare' - ha dichiarato Bagnasco - Quello che lui ha scritto nella sua relazione è semplice e ovvio per quanto riguarda i motivi di nullità, il tema  della fedeltà nel matrimonio per ilr esto non tocca a noi dare delle valutazuioni di tipo scientifico, ma noi toccano quelle di tipo etico".