Sabato nella nuova piscina di corso Colombo, la Comunale Zanelli, va in scena una classica, il derby tra Recco e Savona. Bella partita, a prescindere dalla classifica. Si gioca alle ore 15, è l’ultima della stagione regolare, si aspettano i giochi definitivi per avere il quadro competo della prossima fase. A presentare l’ennesima sfida ci pensa Maurizio Felugo che ha giocato in entrambi i club, il passato a ponente, il presente a levante. "E’ una partita importante perché è l’ultima, prima dei play off, tra due squadre accreditate per arrivare fino in fondo e anche se non ha un valore matematico per cambiare la classifica sarà combattuta: nessuno ci sta a perdere”. Cosa è cambiato rispetto alla scorsa stagione ?-“Forse noi siamo stati più costanti rispetto all’ultimo anno, non abbiamo lasciato punti per strada. Il Savona ha giocato bene, hanno perso una partita qui ed un’altra a Napoli, il valore è come quello dell’anno scorso. Loro forse sono leggermente più quadrati noi purtroppo dobbiamo fare a meno di Andrea Mangiante ed è un punto debole, lui era un giocatore molto importante soprattutto ora che arrivano i play off”. Per lui come detto un passato nel Savona :-“Sono passati un po’ di anni, esattamente nove anni, ero un ragazzino, sono cresciuto là. Un Savona forse un po’ diverso rispetto a quello di adesso ma con la stessa mentalità: è una squadra che non molla mai. Ha un allenatore che ha queste caratteristiche nel Dna. So per certo che proveranno per l’ennesima volta a vincere ed e poi a qualificarsi per la finale”. A proposito di allenatori, Mistrangelo e Porzio:-“Ho avuto la fortuna di averli entrambi. Forse Claudio c’è stato nel momento più importante della mia carriera, avevo 16 anni, credo che avere avuto lui nel club e Campagna in Nazionale mi abbia fatto fare un salto di qualità che altrimenti non avrei fatto. Pino è un allenatore di un certo tipo, forse il fatto di essere maturato, negli ultimi anni, anche a seguito delle esperienza, mi fa apprezzare di più il tipo di gioco ed il suo modo di allenare”.
IL COMMENTO
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