Politica

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L'assessore regionale ligure alle Attività produttive del Pd, Renzo Guccinelli, 57 anni, assessore regionale alle Attività produttive, si è autosospeso per due mesi dal proprio partito, chiedendo "una pausa di riflessione". Alla base del suo clamoroso gesto "un malessere che nasce da un disagio nei confronti di un fare politica sempre più basato su affermazioni personalistiche o logiche di gruppo, che troppo spesso appaiono anche nel Partito democratico. Francamente speravo  - afferma in una nota - che questa mia posizione non prendesse una rilevanza pubblica. Innanzitutto perché non sono alla ricerca di palcoscenici, di spazi e di ruoli, ma anche perché non rappresenta, al momento, una decisione circa il mio futuro politico. Vista tuttavia la risonanza assunta dalla questione (non certo per mia iniziativa), mi corre d’obbligo fare alcune precisazioni. E’ vero che nelle ultime ore ho avvisato i vertici provinciali e regionali del partito che ritenevo necessario prendere un periodo di riflessione sul mio rapporto con il Pd, pur rimanendo in me la convinzione della validità dell’iniziale progetto politico che sta alla base della nascita del Partito Democratico. E’ assolutamente frutto di fantasia la ricostruzione giornalistica che lega la mia condizione a vicende legate all’attività della giunta regionale. Sono una persona convinta del ruolo del partito come sintesi di idee e confronto di posizioni. Il partito come affermazione dell’interesse generale sul particolare. Mi auguro che questo mio modo di intendere la politica e la vita del Pd sia ancora agibile e percorribile perché non mi vedrei mai in altre collocazioni politiche e sono, ovviamente, disponibile al confronto nel merito delle questioni poste. Questo mio stato d’animo non farà venire meno tutto il mio impegno nel ruolo in cui mi ha chiamato il presidente Burlando, che ho sempre cercato di svolgere nell’interesse dei liguri". E' il secondo caso di questo tipo che si verifica nel Pd ligure in meno di un anno. Lo scorso autunno era stato Ezio Chiesa, anche lui assessore regionale, a lasciare nello stesso momento partito e poltrona.