Cronaca
Delitto Biggi, "su Delfino solo un ragionevole dubbio"
1 minuto e 12 secondi di lettura
E' plausibile che Luca Delfino abbia aggredito Luciana Biggi ma la mancanza di prove sufficienti ne ha imposto ai giudici della corte d'Assise di Genova l' assoluzione. Sono queste le conclusioni della motivazione a sentenza nei confronti di Luca delfino, processato per l'omicidio della ex convivente, avvenuto il 28 aprile 2006, e assolto. Peraltro, "sugli accertamenti scientifici hanno pesato l' inquinamento del quadro probatorio probabilmente non del tutto evitabile e il mancato reperimento dell'arma del delitto le cui ricerche "non sono state estese in modo molto ampio rispetto al luogo dell' aggressione". La ricostruzione delle modalità dell'aggressione a Luciana Biggi "lascia spazio a plurime ipotesi". "Non è chiaro - affermano i giudici - perché la Biggi sia andata nel vicolo: ma tra le varie ipotesi non è da escludere quella che cercasse ancora dello stupefacente, né si può escludere che la Biggi sia finita vittima di un tentativo di violenza sessuale o di una rapina". Non è chiaro se la Biggi sia stata aggredita da una persona o due. Comunque, il movente - pur esistente - da solo non basta a ritenere colpevole Luca Delfino, la cui prova della presenza sulla scena del delitto "manca". Il pm, Enrico Zucca, aveva chiesto la condanna a 25 anni. Delfino è tuttavia in carcere perché deve scontare 16 anni e 8 mesi per la morte di un'altra ex, Antonella Multari, uccisa per strada, a Sanremo, nel 2007.
Ultime notizie
- Prime notti nel carcere modello di Bollate per l'ex Ad di Aspi Castellucci
- Il Genoa a Moena dal 15 al 27 luglio
- "Un giorno da artigiano", Ilaria Cavo alle prese con le uova di cioccolato
- Incidente autonomo in A10, coda verso Voltri
- Leali, undici cleen sheet e si pensa già a rinnovare il contratto in scadenza nel 2026
- Samp, prove di rinascita da Sibilli a Benedetti. Ma la strada è lunga
IL COMMENTO
Leonardo, Fincantieri e la guerra: l'etica non può essere solo italiana
“Ti ricordi Bilancia?”. Il killer incastrato con una tazzina di caffè e una sigaretta