Cronaca

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"Il Piano presentato alle organizzazioni sindacali non era frutto di un'improvvisazione, ma di una riflessione approfondita delle complesse analisi del mercato in una logica di costante confronto tanto all'interno quanto all'esterno dell'azienda, in tutte le sedi deputate". Così tramite una nota Fincantieri spiega le ragioni del ritiro del piano che "ha lo scopo di restituire serenità e razionalità a una vicenda così complessa che non può essere affrontata con la pur comprensibile emotività del momento". "La drammatica crisi che si è abbattuta sulla cantieristica europea e mondiale ha determinato un forte ridimensionamento delle attività e degli organici, al punto che alcuni Paesi hanno abbandonato interamente la produzione navalmeccanica, riducendo pesantemente la forza lavoro - prosegue la nota -. Un dato per tutti: nell'ultimo triennio sono stati persi in Europa quasi 50.000 posti di lavoro, pari a un terzo circa degli addetti complessivi del settore (in Francia si è passati da 4.900 a 2.300 dipendenti concentrati in un solo sito; in Finlandia, da tre siti a due, con una contrazione da 5.500 a 2.900 dipendenti).