Cronaca

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I porti italiani, e quello genovese, vanno bene. Ma senza l'adeguato sostegno della politica la situazione potrebbe cambiare in futuro. E' questo il sunto delle analisi fatte oggi dal presidente dell'Autorità portuale di Genova, Luigi Merlo: "I traffici, che si sono stabilizzati nel periodo estivo, vanno bene, siamo in crescita rispetto allo scorso anno - osserva - ma quello che preoccupa è, in chiave prospettica, la situazione recessiva dell'Europa. Trattandosi di traffici prevalentemente di beni di consumo, infatti, se diminuisce la domanda interna dei mercati europei, non so fino a quando potranno crescere i traffici. Ad oggi, comunque, non ci sono stati contraccolpi, anzi i porti sono uno dei pochi dati che, in questo Paese, registrano un segno positivo e che stanno garantendo livelli occupazionali e dati economici significativi". La situazione europea non è l'unica preoccupazione. Anche il ruolo della politica italiana, e delle riforme che dovrebbero essere attuate, è un punto toccato da Merlo: "Negli anni passati è già stato tagliato tutto quello che si poteva: i trasferimenti statali sono stati azzerati e le tasse portuali, ad eccezione di quelle di ancoraggio, Iva e accise, vengono direttamente trasferite allo Stato". Di fatto, spiega ancora Merlo, "i porti si auto-sostengono con i canoni demaniali e questo permette di fare manutenzioni o programmare interventi strutturali con l'accensione di mutui". I problemi, però, sono dietro l'angolo: "inizieremo ad averli tra un paio d'anni - continua il presidente dell'Ap genovese - quando la nostra capacità debitoria sarà esaurita".