Cronaca

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Credo che oggi la prima domanda angosciante che dovrebbe porsi un cittadino genovese sia non tanto chi farà il sindaco, se Marta Vincenzi o Roberta Pinotti, o un bersaniano piuttosto che un clone di Pericu o, addirittura uno del centrodestra, o Enrico Musso o Beppe Costa.  La vera, drammatica questione è: come farà a fare il sindaco senza un soldo. Perché dopo i tagli di Tremonti prima fase, se davvero si dovessero aggiungere i massacri del Tremonti seconda fase, ancorché attenuati, verrebbe messa in forse la stessa esistenza dei sindaci. Qui non si tratta più di inventare ogni settimana una idea di finanza creativa che consenta di pagare qualche scampolo di servizio sociale o di aggiustare una strada, magari distrutta dalla neve. Qui si tratta di sopravvivere nel vero senso della parola. Tanto che mi chiedo se si riuscirà ancora a trovare nel Paese dei Comuni (con buona pace dei leghisti) qualche individuo votato al martirio che voglia candidarsi. Attendiamo le modifiche alla manovra nella speranza che Iva, patrimoniali, pensioni ci aiutino a impedire che i Comuni italiani vengano cancellati.