L’ospedale di San Martino che sta unendosi all’Ist perde i pezzi per strada e sono pezzi da novanta. Dopo le dimissioni annunciate di Gianni Orengo, figura di serio e preparato direttore sanitario, ora tocca al responsabile del dipartimento di emergenza Marco Comaschi che, come riferisce Il Secolo XIX, ha mandato una documentata mail ai colleghi primari spiegando che lascia per i contrasti con il direttore generale Barabino.
Che l’aria all’interno di San Martino (per non parlare dell’Ist) non sia delle migliori si sa da tempo. La decisione di confermare Barabino alla guida del più grande ospedale della Liguria, ricco di eccellenze da sviluppare ma anche di zavorre da tagliare, ha scontentato molti. Certo, come in tutte le faccende della vita, ogni capo ha i suoi pretoriani e i suoi nemici: gli uni lo sostengono per sostenere loro stessi, gli altri lo attaccano nel tentativo di sostituirlo. Il problema è che questa gestione di San Martino sembra davvero più ragionieristica che qualitativa o coraggiosa. San Martino avrebbe bisogno di “pensare in grande” e invece non è così. A volte scegliere soluzioni “apparentemente tranquille” per quieto vivere o per non avere concorrenze in città è fallimentare. Sia per l’Università che per la Regione.
Cronaca
Se il San Martino perde i pezzi per strada
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