Cronaca

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Un braccialetto elettronico in alternativa alla detenzione in carcere. Il ministro della Giustizia, Paola Severino, rispolvera l'idea e la propone alla comissione giustizia del senato. Un provvedimento per far fronte al sovraffollamento, un problema che coinvolge quasi tutti i penitenziari taliani. a questo, si aggiunge che Severino sta pensando anche a una sorte di "carta dei diritti" del carcerato. Attualmente, però, la perplessità è concentrata sull'uso di questo bracciale. Nel 2002 un boss di cosa Nostra era riuscito a eludere i controlli fuggendo dall'ospedale (dove era ricoverato perchè malato di Aids) e dove stava scontando i domiciliari. Altri problemi, sempre riguardanti il bracciale elettronico, sei anni dopo, nel 2008, dopo la scoperta che ha travolto l'ex ministro Nitto Palma. Quattromilacinquecento  bracciali non utilizzati. Uno spreco? "No, problemi tecnici", aveva risposto Palma. Problemi che, secondo quanto dichiarato da Severino, sembrano essere stati superati.