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Stato di agitazione e sciopero per le lavoratrici e i lavoratori Ikea di Genova e del resto d'Italia: è quanto stabilito da Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che hanno deciso di interrompere le trattative per il rinnovo del contratto integrativo aziendale con Ikea, che, come fanno sapere dai sindacati, "grazie alla professionalità delle sue
lavoratrici e dei suoi lavoratori ha visto raddoppiare il suo fatturato nell'ultimo periodo.
"Nonostante Ikea si presenti come un gruppo democratico e inclusivo - fanno sapere dai sindacati - non rispetta i suoi stessi principi nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori. Dopo oltre un anno e mezzo di incontri serrati, infatti, l’azienda ha completamente ignorato le richieste sindacali, voltando le spalle ai propri dipendenti.
Queste alcune delle richieste inaccettabili dell'azienda: mancato riconoscimento delle maggiorazioni ai nuovi assunti, un sistema derogatorio e peggiorativo delle professionalità, cancellazione della "malattia statistica", obbligatorietà del lavoro festivo.
“In un’impresa che vede le relazioni territoriali ridotte al minimo, - spiegano i sindacati - con un gran numero di lavoratori assunti part-time senza possibilità di integrazione oraria, si assiste oggi all’introduzione di nuovi modelli di business con l’apertura di nuovi punti vendita di prossimità nei quali è impedita l’agibilità alle rappresentanze delle lavoratrici e dei lavoratori con una limitazione di diritti degli stessi Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno quindi proclamato l'apertura dello stato di agitazione e l'indizione di un primo pacchetto di 24 ore di sciopero, articolato in 8 ore a livello nazionale e 16 ore a livello territoriale.
Già in queste ore, su tutto il territorio d'Italia, si stanno tenendo numerose assemblee nei vari punti vendita, con le prime iniziative di sciopero su base territoriale. “È chiaro che - concludono le organizzazioni sindacali -, se l’azienda non tornerà sui suoi passi, si valuteranno tutte le azioni opportune per modificare le scelte aziendali".
IL COMMENTO
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