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A volte il destino. Pietro Piciocchi e Silvia Salis hanno un unico obiettivo in comune: diventare il sindaco di Genova. E allora dove avrebbero potuto incontrarsi per la prima volta da avversari se non davanti a palazzo Tursi? Una stretta di mano, qualche sorriso di circostanza e poi ognuno per la sua strada. E non saranno strade in discesa. Per nessuno dei due.
Il primo dovrà fare il sindaco e la campagna elettorale nello stesso momento e non è così così semplice come si potrebbe pensare. E poi dovrà gestire le situazioni più critiche della città e provare quindi a guadagnare i voti dei cittadini più scontenti, quelli che non vogliono la funivia ad esempio o quelli del ponente preoccupati da una situazione di ordine pubblico spesso ingestibile. Dovrà essere bravo a far vedere ciò che di buono l'amministrazione ha fatto negli anni e a far capire bene la sua visione di città non solo quella legata ai grandi progetti.
E la strada non sarà in discesa neppure per Silvia Salis, la candidata trovata per miracolo dal Pd, quando la situazione stava diventando imbarazzante anche per il Nazareno. Le perplessità dentro e fuori i partiti della coalizione sono incentrate sul profilo troppo riformista e trasversale dell’ex atleta azzurra che avrà il difficile compito di convincere gli scettici e soprattutto i critici che, ad oggi, non vedono in lei la figura giusta.
Sicuramente porterà, e ha già portato, un po’ di entusiasmo in un ambiente triste che per mesi ha dovuto fare i conti con le lotte intestine del partito democratico.
Se non dovesse farcela per il Pd, come per tutta la coalizione, sarebbe un disastro su tutta la linea considerato il vantaggio con cui partiva e la grande occasione che aveva. La stessa occasione che ha avuto Orlando che, alle Regionali, si è presentato solo davanti al portiere riuscendo nell’impresa di non fare gol.
Se dovesse vincere sarà invece interessante capire come Salis si muoverà, chi metterà nei posti chiave e soprattutto come riuscirà a gestire gli alleati cui lei, in poche ore, avrebbe già dato garanzie su alcuni nodi chiave dal punto di vista programmatico. Skymetro della Valbisagno, Funivia del Lagaccio e spostamento dei depositi chimici a Sampierdarena. sono alcuni dei punti che dovrà chiarire al più presto.
E poi che autonomia avrà? Perché è vero che si tratta di una figura civica ma non è arrivata da Marte, li ce l’ha messa il partito che oggi è di D’Angelo, ma è anche di Orlando, Natale, Farello, Margini e persino di Burlando che, se pur senza ruoli, si muove sempre dietro le quinte. Lo stesso partito che subito dopo le elezioni farà un congresso per la resa dei conti dopo mesi di colpi bassi, veleni e sgambetti. E chissà cosa ne verrà fuori, quali scenari si apriranno e chi lo guiderà.
Ci auguriamo che sia una campagna elettorale “alta, fatta di confronti, dibattiti e con delle proposte serie sui tavoli. Noi di Primocanale, come sempre, "aiuteremo" i candidati attraverso i nostri sondaggi che metteranno in luce cosa chiede la gente, i problemi che vanno risolti e i temi da trattare. Speriamo che entrambi insieme riescano poi nella cosa più difficile: portare i cittadini alle urne. In bocca lupo.
IL COMMENTO
Piciocchi e Salis, fate il vostro gioco e soprattutto portate i genovesi alle urne
Il Biscione cambia pelle (e non solo)