GENOVA - Un reparto di odontoiatria rinnovato per formare i giovani studenti dell'Università di Genova che avranno a disposizione 21 nuove postazioni, tecnicamente 'riuniti e relativi impianti', che sono dislocati su 3 piani della clinica odontoiatrica. Le nuove poltrone sostituiscono le attrezzature precedenti, ormai obsolete, dato che erano state installate nel 2001. La tecnologia e le nuove tecniche da insegnare sono fondamentali per le esercitazioni pre-cliniche e cliniche degli studenti e delle studentesse del corso di laurea magistrale a ciclo unico in odontoiatria e protesi dentaria e del corso di laurea in igiene dentale dell’Università di Genova, oltre che dei corsi post-laurea del settore odontoiatrico.
Una novità che permetterà ai giovani una formazione ancor più all'avanguardia. "Il nostro obbiettivo è quello di portare i ragazzi alla laurea con competenze pratiche già acquisite", spiega Alessandro Bonsignore, presidente dell'Ordine dei Medici.
"Questo acquista ancor più valore dopo che la politica ha riconosciuto la laurea come abilitante: gli ordini sono riusciti a convincere di trasformare questo percorso di laurea con un tirocinio incluso che permette di accedere subito alla professione"
Non soltanto 'poltrone' e nuove strumentazioni, ma anche una sala per le ricerche da effettuare in dipartimento e un impianto di videoproiezione attraverso il quale si può proiettare quello che accade in una delle sali sottostanti del padiglione, anche a distanza: questo ha permesso durante il lockdown e i mesi di didattica digitale di continuare la formazione degli studenti. Unige vuol stare al passo coi tempi ed è lieta di implementare tutte le forniture digitali. "Si tratta di un investimento di ateneo per coinvolgere gli studenti con una didattica di qualità", commenta a Primocanale il rettore Federico Delfino, prima del taglio del nastro.
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30 i posti per entrare in odontoiatria quest'anno a Genova: secondo la media nazionale, meglio la quella genovese dato che uno su tre entrerà a medicina o ad odontoiatria. Ma il tema non è soltanto di quanti nuovi medici formare ma di come formarli:
"C'è poi un tema nazionale, ovvero quello di ampliare l'offerta soprattutto sulle lauree specialistiche per caratterizzare le figure professionali che operano nella sanità anche per affrontare le emergenze che la società pone davanti"