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Prosegue la campagna per l'abolizione della caccia, ma resta il problema della peste suina
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di Linda Miante
SAVONA - Sterilizzazione dei cinghiali e creazione di oasi boschive, abolizione della caccia e una tessera sanitaria per gli animali domestici. Questi alcuni dei punti che gli animalisti liguri sottolineano in vista del voto del 25 settembre, come base di partenza per un futuro dialogo con Roma. 
 
"Quello dei cinghiali in città è un problema che secondo noi è stato affrontato in maniera sbrigativa. Ai metodi barbarici come l'abbattimento selettivo, proponiamo l'alternativa della sterilizzazione. La presenza delle cucciolate in città è un pericolo per i cittadini, per la viabilità, per gli animali ed evidenzia come le politiche finora adottate non siano state efficaci" commenta Riccardo Benetti, responsabile del Partito Animalista Italiano – sezione Liguria.
 
Secondo il militante valbormidese l’eccessiva proliferazione della specie è dovuta anche alla facilità con la quale gli ungulati reperiscono il cibo tra i rifiuti. Resta però il problema della peste suina, virus estremamente contagioso sia tra i cinghiali che tra gli ungulati da allevamento. Una criticità non ancora risolta e che non si può risolvere con la sterilizzazione. 

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"Qui trascorreranno un periodo ritenuto congruo per escludere il contagio da peste suina o da altre malattie. Tutte le operazioni si sono svolte sotto lo stretto controllo della Regione Liguria e della Asl5". Così il presidente della Regione Liguria