GENOVA - Sono passati undici anni dall'alluvione che il 4 novembre 2011 strappò la vita a sei persone. Da allora i lavori per la messa in sicurezza del torrenti Bisagno e Fereggiano è andata avanti senza sosta. Furono proprio loro ad esondare quel giorno. Fu la piena fuoriuscita dal Fereggiano a strappare la vita a Shpresa Djiala e le figliolette Gioia e Janissa, a Serena Costa, Evelina Pietranera e Angela Chiaramonte. I lavori per la realizzazione dello scolmatore del Fereggiano sono stati completati nel 2019 con la sua messa in funzione ma per quello del Bisagno bisogna ancora attendere, almeno fino alla primavera del 2025.
"Ad oggi ci vorranno due anni e mezzo per la conclusione dei lavori - spiega in consiglio comunale l'assessore ai Lavori pubblici del Comune di Genova Pietro Piciocchi rispondendo a una domanda del consigliere Claudio Villa del Pd -. Si tratta di un'opera fondamentale. La competenza è del commissario che gestisce l'appalto dei lavori. C'è stato un incontro tra commissario e ditte incaricate: è stato rinegoziato il contratto che ha permesso di sbloccare l'arrivo a Genova della 'talpa' dal Giappone che sta per arrivare o addirittura è già arrivata".
La talpa di cui si parla è un macchinario specifico utile a proseguire contemporaneamente da una parte lo scavo del foro dello scolmatore e dall'altro sistemare le finiture delle lavorazioni come ha spiegato lo stesso Piciocchi in sala consigliare. L'opera dovrebbe essere completata dunque entro la primavera del 2025 come ribadito dall'assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Tursi. Sarà in grado di mettere al sicuro la città da nuove piene causate dalle piogge torrenziali portando, in caso di necessità, fino a 400 metri cubi d'acqua al secondo dal letto del Bisagno allo sbocco in corso Italia.
Lo scolmatore è un'opera idraulica (galleria sotterranea) in grado di diminuire la portata di piena del torrente, deviandone una parte. Di fatto consente di diminuire il livello di piena massima. La realizzazione dello scolmatore ha accumulato ritardo per alcuni problemi legati ai lavori prima e poi allo stop determinato dall'interdittiva antimafia imposta dal Tar di Salerno nel corso della scorsa primavera. Interdittiva poi rimossa con la conseguente ripresa dei lavori.
Il progetto del cantiere in corso d'opera prevede una serie di lavori utili a limitare il rischio idrogeologico e a mettere in sicurezza l'area attorno al Bisagno: oltre alla realizzazione della galleria dello scolmatore sono previsti anche il ripascimento degli arenili e il ripristino ambientale e paesaggistico. I lavori per lo scolmatore del Bisagno sono iniziati nel maggio del 2020 per un valore di 204 milioni di euro. Il progetto inziale è degli anni 2000 ed è stata finanziata col piano 'Italia sicura' nel 2015 dall'allora governo Renzi.