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Saranno capaci di dirigere l’obiettivo verso chi grida o chi chiede aiuto e di leggere una targa anche a 300 metri di distanza
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di Davide Lentini

GENOVA - Una prima risposta concreta dopo i gravi fatti di cronaca dei giorni scorsi e per venire incontro alle richieste degli abitanti del centro storico di Genova: il Comune ha deciso di attivare 736 nuove telecamere di videosorveglianza, sensibili anche ai rumori, quindi capaci di dirigere l’obiettivo verso chi grida o chi chiede aiuto e di leggere una targa anche a 300 metri di distanza. Avranno anche la capacità di leggere targhe a cui saranno sufficienti anche pochi numeri o lettere per individuare veicoli sospetti, o rubati. "Un sistema altamente professionale - fanno sapere da Tursi - finanziato dal Pnrr con un totale di 4,9 milioni di euro".

La gara d'appalto per affidare il progetto partirà a dicembre e i primi impianti potrebbero già essere installati nella primavera del 2023. Le telecamere saranno collegate alle centrali operative di Questura e Carabinieri.

"Si tratta di un sistema di grande impatto, il più completo ed esteso a livello nazionale, rispetto alla superficie di territorio video ripresa – spiega l’assessore alla sicurezza del Comune di Genova, Sergio Gambino – Con questo progetto proseguono le azioni di questa amministrazione per la tutela della sicurezza dei cittadini e di prevenzione del degrado, anche attraverso l’ausilio della tecnologia".

Tutte le telecamere saranno collegate agli oltre 60 chilometri che costituiscono la rete di fibra ottica di proprietà del Comune, creando così un anello che circonda il centro città - dal Matitone, attraverso via Balbi-Corvetto fino a piazza Verdi, fino a via Fiume e viale Brigata Bisagno – per congiungersi con l’attuale fibra all’interno della sopraelevata e terminare nuovamente al Matitone. Dalla dorsale partirà una maglia di reti secondarie che raggiungeranno tutte le telecamere presenti in centro storico.

"Connettere le telecamere alla fibra di proprietà, permette di trasmettere velocemente le immagini video ai terminali delle forze dell’ordine – aggiunge Gambino - Tutte le telecamere verranno infatti inserite sul circuito “Città Sicura” del Comune, in uso anche alla Polizia di Stato e ai Carabinieri".

Delle 736 telecamere, 200 avranno tecnologie molto sofisticate, con ottica a 2 megapixel fino a 40X di zoom, mentre altre 134 saranno multiottiche, dotate di sensore capace di rilevare il livello del suono. Attraverso questo sistema, già presente in altre aree cittadine, sarà possibile incrociare le informazioni con banche dati ed eseguire indagini approfondite rispetto a veicoli utilizzati per commettere reati.

"Siamo partiti nel 2017 con circa 250 telecamere; oggi il Comune dispone già di 1200 telecamere sparse nei punti nevralgici della città - aggiunge Gambino - che quindi, dalla prossima primavera, con i nuovi 736 impianti, diventeranno 1936 ma in previsione c’è l’implementazione del sistema, per riuscire ad arrivare a 2500 telecamere entro il 2024".

"Questo progetto va di pari passo con l’installazione di 25 portali di lettura targhe, che controlleranno oltre 40 direzioni di marcia e che andranno a completare il sistema di sicurezza di tutto il centro città", conclude Gambino