VENTIMIGLIA - "Stop al commercio di essere viventi", dura presa di posizione da parte del vescovo della diocesi Ventimiglia-Sanremo monsignor Antonio Suetta in merito alla delicata questione dei migranti. In questi giorni di tensione tra Italia e Francia la questione è tornata fortemente al centro dell'agenda politica. Prima spina affrontata dal nuovo governo guidato da Giorgia Meloni.
Monsignor Suetta analizza i concetti di solidarietà e accoglienza tracciando un quadro a tinte scure. "L'accoglienza è un procedimento articolato: il primo aspetto è mettere in salvo queste persone ma se l'accoglienza si ferma a quel punto avremmo fatto pochissimo e anche fatto qualcosa di male - spiega Suetta -. C'è un'accoglienza in senso materiale e poi la necessità di una promozione e integrazione. Al primo aprire la porta segue la necessità di un'organizzazione utile a inserire queste persone sul territorio nel tessuto sociale".
Si tratta di giovani, uomini e donne che lasciano la propria terra per cercare una nuova vita lontano da guerra, miseria e cambiamenti climatici. Il viaggio dall'Africa e l'arrivo in Europa. L'Italia è uno dei primi Paesi che incontrano nella loro rotta. Ogni giorno alla frontiera di Ventimiglia dai francesi vengono respinti circa 80 migranti che vorrebbero raggiungere parenti, amici e conoscenti Oltralpe. E proprio sul punto dell'accoglienza all'interno dell'Unione europea che si accendono gli animi tra governi.
Su questo punto Suetta è chiaro: "Manca fondamentalmente una regia che dovrebbe essere europea. Una regia che deve riguardare gli stati in base alle proprie peculiarità. Una distribuzione dei migranti che deve far sì che gli stati si occupino anche degli ultimi, i meno titolati, i meno abili e pronti al lavoro" conclude Suetta.